La nuova Lecco Bergamo. Braga (PD): “Ancora nessuna certezza”

Tempo di lettura: 3 minuti
L'ingresso di quello che dovrà essere il tunnel della Lecco Bergamo

Interrogazione di Chiara Braga al Governo sulla Lecco-Bergamo: “Ritardi inaccettabili”

Fragomeli: “Un grande passo indietro sulla progettazione, il passaggio ad Anas non ha garantito tempi più celeri”

LECCO – “Dal Governo abbiamo acquisito, purtroppo, solo una serie di informazioni, di elementi conoscitivi di approfondimento senza tuttavia ottenere alcuna certezza né sul rispetto delle tempistiche fissate, né sull’iter, né sulle possibili soluzioni del tracciato della variante di Vercurago sulla Lecco-Bergamo, infrastruttura ricompresa fra le ‘opere essenziali’ per le prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026”.

Lo fa sapere in una nota la capogruppo del Partito Democratico, Chiara Braga, a seguito dello svolgimento oggi in Commissione Ambiente, alla presenza della sottosegretaria al Mef, Sandra Savino, dell’interrogazione a risposta immediata riguardante la variante alla ex strada provinciale 639 nel territorio della provincia di Lecco, ricompresa nei comuni di Lecco, Vercurago e Calolziocorte, presentata proprio dalla stessa esponente dem.

“Ed anzi – rimarca la deputata comasca – siamo ulteriormente preoccupati per il nuovo ritardo con il quale si è dato corso anche ai necessari approfondimenti per valutare la sostenibilità tecnico-economica dell’opera e per definire le varie alternative progettuali del tracciato”.

Chiara Braga (PD)

“La variante di Vercurago aveva come termine per la consegna della progettazione esecutiva settembre 2022. Sono passati quasi otto mesi e ancora nulla è definito, non c’è nemmeno certezza sulla data di convocazione della Conferenza dei Servizi Preliminare. E’ sconcertante – prosegue Braga – che un’opera così fondamentale per il territorio lecchese sia perché chiamata a dare una soluzione ai problemi di viabilità e di collegamento efficace tra le province di Lecco e Bergamo, sia perché considerata prioritaria per l’appuntamento di Milano-Cortina 2026, stia registrando ancora una volta un ritardo inaccettabile”.

“Nel corso del question time in Commissione Ambiente – conclude la presidente dei Deputati PD – ho chiesto alla sottosegretaria al Mef, Savino di farsi parte attiva con il Ministero competente affinché una diversa, più puntale e urgente attenzione venga posta alla variante al fine di poter dare finalmente una risposta concreta alle richieste attese da più di vent’anni dai cittadini, dalle imprese e dalle amministrazioni del territorio lecchese”.

 

Gian Mario Fragomeli (PD)

“Ringrazio la capogruppo PD Chiara Braga, che ha presentato l’interrogazione su un tema che ho seguito alla Camera per lungo tempo”, chiosa l’ex parlamentare PD e ora consigliere dem di Regione Lombardia, Gian Mario Fragomeli che letta la risposta del Governo ribadisce:

“Dalla risposta del ministro Matteo Salvini apprendo che l’opera, per ragioni di sicurezza che nessuno vuole qui discutere, ha però fatto un grande salto indietro, perché le difficoltà progettuali implicano la ripartenza dalla progettazione di fattibilità tecnico-economica, mentre ci attendevamo di essere già alla fase del progetto esecutivo. I tempi quindi saranno molto più lunghi e la realizzazione molto più complicata: non solo non è stato rispettato il primo termine per la restituzione della progettazione esecutiva, fissato a settembre 2022, ma non sarà rispettato nemmeno il nuovo termine fissato per giugno 2023”.

“È chiaro – conclude il consigliere dem – che il passaggio ad Anas non ha garantito tempi più celeri, perché con tutta probabilità a giugno non avremo nemmeno lo studio di fattibilità tecnico-economica, quindi i ritardi si andranno ulteriormente ad accumulare”.