L’ex assessore Valsecchi si rivolgerà alla Corte dei Conti e alla Procura
“122 mila euro spesi per approfondimenti sull’ex Deutsche Bank. Si sta perpetuando un danno erariale “
LECCO – Quando mancano poche ore dal consiglio comunale di questa sera, a cui per motivi di salute non potrà partecipare, l’ex assessore e oggi consigliere comunale Corrado Valsecchi annuncia che nelle prossime settimane Appello per Lecco depositerà un esposto sia alla Corte dei Conti che alla Procura sul caso della futura sede del municipio di Lecco.
Da tempo era nota l’intenzione del fondatore del gruppo civico cittadino di interessare le autorità sulle scelte prese dall’amministrazione comunale riguardo al nuovo palazzo comunale, ovvero sulla rinuncia al progetto già previsto (e assegnatario di 7 milioni di finanziamenti del Prnn) dell’immobile di via Marco d’Oggiono, in passato sede del Politecnico acquisita dalla Regione, per valutare l’acquisto dell’ex Deutsche Bank di piazza Garibaldi.
“Nella Pubblica Amministrazione sono gli atti che valgono e oggi sono presenti tutti gli atti che mi fanno propendere per un evidente danno nei confronti dell’erario (contribuenti) per cui mi rivolgerò agli Organi Istituzionali preposti per fare in modo che la Sagra del depauperamento di soldi pubblici, su questo fronte, possa cessare quanto prima” scrive Valsecchi.
Il riferimento è all’ultima determinazione, ora pubblica in albo pretorio, sull’accordo di collaborazione tra Comune e Politecnico che destina all’università 122 mila euro per gli approfondimenti tecnici sulle tre possibili ipotesi di trasferimento del municipio ovvero l’ex banca, l’ex ateneo o un edificio nuovo di zecca (vedi articolo).
“Questo ennesimo atto di Gattinoni rende ulteriormente evidente che si sta perpetuando un danno erariale – scrive Valsecchi – Non sono bastate le dimissioni della Presidente del Consiglio Comunale Francesca Bonacina, i moniti di Appello per Lecco, i “mal di pancia” nel partito di maggioranza relativa della coalizione di centrosinistra, l’abbandono avvenuto tramite dimissioni di qualificati dirigenti, funzionari, impiegati comunali a partire dal segretario De Martino, seguito dagli architetti Cereda e Gilardoni, per far capire che la questione si era spinta oltre”.
“E quando non si vuole capire, nonostante i consigli, suggerimenti e indicazioni disinteressate provenienti da vari ambiti, vuol dire che hanno deciso di portare fino in fondo il proprio azzardo – aggiunge il consigliere di Appello – Ad ogni azione ne consegue una reazione perciò dopo aver depositato in una prima fase una ‘memoria in autotutela’ presso la Procura della Repubblica che riguardava l’operazione condivisa con tutti gli attori istituzionali dalla precedente Giunta per l’insediamento del nuovo municipio, adesso la storia cambia anche in virtù degli ultimi atti voluti dal Sindaco”.