Lecco. Usuelli critica il Dpcm Natale: “Discriminazione territoriale e geografica”

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Claudio Usuelli, presidente della Provincia

Il presidente della provincia: “Alla Vigilia ci si può spostare, ma a Natale no”

Attacco anche dalla Lombardia: “Nessuna indicazione dalle regioni è stata recepita”

LECCO – Critiche dal presidente della provincia di Lecco Claudio Usuelli al nuovo Dpcm riguardante le restrizioni sugli spostamenti previste dal Governo per le festività natalizie, in particolar modo per il 25 e 26 dicembre e 1° gennaio.

“Prendo atto delle disposizioni urgenti contenute nel recente decreto legge per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del Covid-19. Allo stesso tempo però non posso esimermi dal sottolineare che il decreto legge introduce una disparità e una discriminazione territoriale e geografica, in quanto le tradizioni nei festeggiamenti del Natale sono diverse a seconda delle zone del Paese. In alcune zone d’Italia il Natale si festeggia alla vigilia, giorno in cui, secondo il decreto, ci si può spostare all’interno della propria regione; in altre zone, tra cui le nostre, il Natale si festeggia il 25 dicembre, giorno in cui è vietato ogni spostamento tra comuni. In pratica, vengono salvaguardate le abitudini e le tradizioni di chi festeggia il Natale alla vigilia, non quelle di chi lo festeggia il 25 dicembre”.

“Inoltre, se uno ha la ‘fortuna’ di avere i propri cari in un grande comune o città può tranquillamente fargli visita a Natale, mentre chi abita in piccoli comuni come i nostri e ha i propri cari in altri comuni non potrà incontrarli – continua il presidente Usuelli -. Ricordo, ad esempio, che la Lombardia ha 1500 comuni, la maggior parte dei quali di piccole dimensioni. Infine, curioso il fatto che per il 31 dicembre non sono previste limitazioni, con buona pace dei territori abituati a festeggiamenti ben adeguati all’occasione”.

Pesanti critiche anche dalla Regione

Duro anche il commento del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana: “Leggere un Decreto Legge a sorpresa che impedirà, il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio, lo spostamento dei cittadini fra comuni della stessa regione anche solo per andare a visitare genitori e figli, mentre si discute di un Dpcm che non ha recepito nessuna delle indicazioni offerte dalle regioni, è un fatto ‘lunare’; in perfetta contraddizione con le dichiarazioni sulla leale collaborazione fra Stato e Regioni”,

“Bene ha fatto la Conferenza delle Regioni – ha concluso Fontana – ad assumere una posizione di forte critica verso contenuti e metodo imposti dal Governo con un decreto legge notturno che impedisce di dare alcun parere su un Dpcm contraddittorio e non modificabile”.