Roberto Nigriello sostituisce Francesca Bonacina nel ruolo di presidente del consiglio comunale
Le minoranze non ci stanno: “Serviva una figura di garanzia, non c’è stata nessuna condivisione”
LECCO – Dopo la “fumata nera” della scorsa settimana, è arrivata lunedì sera, prevista ma non scontata, l’elezione del nuovo presidente del Consiglio Comunale: a scrutinio segreto, l’aula ha votato a maggioranza Roberto Nigriello, consigliere e capogruppo del PD.
Trent’anni recentemente festeggiati, già consigliere comunale ed ex assessore allo Sport nella passata amministrazione comunale, Nigriello subentra nel ruolo ricoperto fino allo scorso mese da Francesca Bonacina, dimessa all’indomani del voto sulla futura sede del municipio.
Un’elezione prevista ma non scontata, come detto, almeno nel nome del designato presidente perché il ritorno di Antonio Pattarini, in surroga al consigliere comunale Francesca Bonacina per il Partito Democratico, avrebbe potuto aprire a nuove possibilità.
Significativo dunque che sia stato proprio il consigliere Pattarini a indicare la candidatura di Roberto Nigriello annunciandone la scelta “ad unanimità dalla maggioranza”.
Un’indicazione che però ha lasciato spazio alle critiche delle minoranza, dal centrodestra ma anche da Appello per Lecco:
“Il presidente del consiglio comunale è la massima carica del parlamentino cittadino, deve essere rappresentata da una persona che per leadership, senso di equità, rispetto ed esperienza possa offrire un ruolo di garanzia – è intervenuto Corrado Valsecchi – nulla di personale verso il consigliere Nigriello, ma non è certo l’espressione più autorevole, la maggioranza avrebbe avuto altre proposte, ma ancora una volta non c’è stata discussione né condivisione”.
“La gran parte di voi fa parte degli oratori, pensavo che l’idea di comunità educante giungesse da questo, ma se gli oratori hanno formato questa classe dirigente – ha attaccato Valsecchi – allora lo ritengo preoccupante, vi è una mancanza assoluta di politica dialogante”.
Per Filippo Boscagli “la mancanza di un percorso condiviso è una grave occasione mancata dopo le gravi dimissioni di Bonacina” e “l’annuncio dato da Pattarini è solo un gioco d’immagine della maggioranza”.
Critiche condivise anche dagli altri consiglieri di centrodestra: “Non è corretto che passiate un messaggio di apertura e condivisione se poi decidete di fare tutto da soli. Allora, ognuno faccia il suo ma basta fare prediche e morali” ha detto Emilio Minuzzo.
Per Giacomo Zamperini su Nigriello si sarebbe consumata “una partita a scacchi all’interno del PD per stabilire chi avrebbe sostituito Francesca Bonacina. Quando abbiamo chiesto condivisione, ci siamo trovati davanti ad un muro di gomma della maggioranza che ha imposto il suo capogruppo del PD”.
A ribattere dalla maggioranza è Alessio Dossi: “Posso comprendere quanto detto ma anche la candidatura di Francesca Bonacina, nonostante le parole di apprezzamento non era stata votata dall’opposizione”.
“Ci aspettavamo un percorso condiviso prima e anche oggi ma in entrambi i casi non c’è stato” ha replicato Simone Brigatti.
Dal canto suo Nigriello ha rassicurato: “Lascio un ruolo politico per uno istituzionale, ci vuole senso di responsabilità”. Il neo presidente ha poi ringraziato il suo predecessore e l’ufficio di presidenza uscente, Andrea Corti della Lega e Luca Visconti di Fattore Lecco, entrambi riconfermati vicepresidenti con l’accordo di tutta l’aula.