L’ex PD Clara Fusi: “Cambiare passo? E’ tempo di cambiare sentiero”

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L'ex assessore Clara Fusi

Uscita dal gruppo del PD, l’ex assessore Clara Fusi dà il suo giudizio sull’amministrazione Gattinoni

“Spese in aumento e fuga di dirigenti. L’innalzamento dell’Irpef? Un buon padre di famiglia non chiede sacrifici ai propri figli”.

 

LECCO – Si è tolta qualche sassolino dalle scarpe Clara Fusi, all’indomani dalla sua uscita dal gruppo del PD in Consiglio Comunale (vedi articolo precedente): nel suo intervento sul bilancio, a cui ha votato contro insieme alle opposizioni, l’ex assessore della giunta Brivio non ha risparmiato le critiche all’amministrazione Gattinoni, dall’innalzamento delle tasse alla ‘fuga’ di dirigenti in municipio.

“Dall’inizio di questa legislatura abbiamo visto un aumento delle spese che ci hanno fatto arrivare lo scorso anno ad un bilancio appianato di 4 milioni di spese in più, quest’anno siamo a 7 milioni, il prossimo a quanto? Dieci milioni ad essere ottimisti, o quattordici? L’unica alternativa è stata aumentare l’Irpef ma non basta, occorre fare tagli e aumentare le tariffe. Chi verrà penalizzato? La famiglie con stipendi da 1200 euro o poco più si troveranno maggiori trattenute in busta paga e la retta del nido e della mensa scolastica aumentata. Questa è una città amica dei bambini e attrattiva per le famiglie? Bella e solidale? Mi ero candidata per questi motivi”.

“Certo – ha aggiunto – se la si racconta con la semplificazione dei post di Fattore Lecco, allora nulla da eccepire, convincerebbero anche me. Ma non è così. E che dire della macchina comunale? Dirigenti che se ne vanno, dipendenti che si trasferiscono in altri enti. Chi rimane palpa la sfiducia degli amministratori verso i tecnici, la percezione è che ci sono persone demotivate, alcune addirittura osteggiate nell’esercizio delle loro mansioni e nonostante il ricambio generazionale i costi non sono cambiati”.

I costi, appunto, e l’aumento delle tasse per coprire il vuoto di risorse: “Il buon padre di famiglia che deve pagare le bollette aumentate insieme al costo della vita, al contrario del Comune, non può chiedere un aumento di stipendio al proprio datore di lavoro ma taglia le spese per non chiedere sacrifici ai propri figli – dice Fusi – Avremmo potuto tagliare la comunicazione, pilastro di questa amministrazione che ci tiene a raccontare puntualmente, costruire e proporre la sua narrazione, ma non indispensabile rispetto ai servizi sociali. Oppure avremmo potuto risparmiare sulle consulenze, come per la nuova sede del municipio – la vicenda dell’ex Deutsche bank – che ci ha fatto perdere più di un anno di tempo”.

L’ex assessore non nega una razionalizzazione ci si stata delle risorse “ma chi ha budget limitati sa che tagliando piccole spese si può fare la differenza., Almeno questo sforzo concreto i cittadini di Lecco se lo sarebbero meritato”.

Per Fusi “non è più tempo di cambiare passo – conclude citando lo slogan elettorale del sindaco – ma di cambiare sentiero. Se condivido la meta, penso che il percorso intrapreso non sia quello corretto”.