Lega Merate su Retesalute: “E’ il fallimento della linea politica del Pd e dei suoi alleati”

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Franco Lana

Duro attacco del segretario della Lega Merate Franco Lana sulla vicenda di Retesalute

“Prevedo una scelta difficile per il Pd: o seguire Merate nel percorso indicato oppure inginocchiarsi ai vertici lecchesi del partito”

 

MERATE – Futuro di Retesalute, anche la Lega Merate prende posizione in merito con un comunicato stampa firmato dal segretario della Lega Franco Lana. La questione, relativa alla grave crisi finanziaria evidenziata dall’analisi dei bilanci effettuata dal nuovo Consiglio di amministrazione,  è stata affrontata martedì sera in Consiglio comunale a Merate e il giorno successivo, mercoledì, durante la conferenza dei sindaci del Meratese in attesa che venga convocata, nelle prossime settimane, una nuova assemblea dei soci per stabilire definitivamente quale sarà il destino dell’azienda speciale nata nel 2005.

Ecco il comunicato diffuso dal segretario della Lega Merate Franco Lana.

Martedì sera in consiglio comunale si è consumato il fallimento della linea politica del PD e dei suoi alleati in Retesalute. L’ennesimo fallimento della gestione, dopo quello di Lario Reti, causato da parte di persone prive delle necessarie competenze e conoscenze ma volute e inserite in tutte le posizioni chiave e di controllo, secondo un preciso disegno politico del PD.

L’occupazione di Retesalute al solo scopo di trarne vantaggi elettorali e di controllo del territorio del meratese.

Quello che è apparso evidente da subito è stato il senso di smarrimento manifestato dai consiglieri della minoranza di fronte alla mozione proposta dalla maggioranza che ha evidenziato il buco da quattro milioni di euro accumulato dagli uomini del PD durante la loro gestione ininterrotta dal 2005 a buona parte del 2019.

Imbarazzo e forse un pizzico di vergogna per una vicenda che non hanno potuto tenere sotto traccia e che li mette di fronte alle proprie responsabilità precise politiche.

Certamente è molto meglio lanciare accuse agli esponenti della maggioranza e chiederne le dimissioni per aver osato indossare una mascherina con la Croce di San Giorgio piuttosto che essere coinvolti nella sciagurata gestione di Retesalute.

Ora ci aspettiamo di vedere la medesima ferocia politica che hanno sfoderato nei confronti di esponenti della maggioranza e della Lega, peraltro per due episodi marginali, in cui oltre a gridare vergogna hanno invocato le dimissioni immediate.

Se conservano ancora un briciolo di umiltà e di dignità politica dovrebbero, prima di dimettersi, chiedere scusa e fare una grande autocritica, tipica dei movimenti di sinistra che non concepisce l’opposizione, ammettendo che in Retesalute la loro gestione è stata semplicemente fallimentare.

Una cosa è certa: la decisione all’unanimità del consiglio comunale di ritirare la mozione per dare tempo alla minoranza di approfondire i fatti contenuti nella documentazione, non significa che il medesimo fascicolo, un minuto dopo, cito le parole del Sindaco Panzeri, non verrà inoltrato alla Procura della Repubblica per le opportune indagini allo scopo di individuare tutte le eventuali responsabilità penali.

Una vicenda che porrà il PD meratese di fronte ad una scelta difficile: appoggiare il Sindaco Massimo Panzeri nel tentativo di rimettere le cose a posto oppure inginocchiarsi alle pressioni del PD provinciale e cedere il controllo di Retesalute alla cooperativa di Lecco Consolida.

Oggi ci troviamo davanti ad una scelta complessa e dolorosa: considerare conclusa l’esperienza di Retesalute, con tutte le incognite del caso, oppure accollarsi l’enorme debito il che significa privare il bilancio comunale di Merate di ingenti risorse con le prevedibili conseguenze e ricadute sul bilancio comunale stesso.

La volontà politica del PD dovrà necessariamente emergere chiara e limpida in sede di assemblea di Retesalute quando i sindaci dei comuni soci dell’azienda saranno chiamati a esprimersi sul progetto di rilancio dell’azienda.

Le dichiarazioni d’intenti ascoltate in aula martedì sera saranno inutili se non saranno seguite da fatti concreti. Non fosse altro per il rispetto dovuto alla cittadinanza messa di fronte al fatto compiuto di un buco da quattro milioni creato e tenuto nascosto fino a poco tempo fa.

Un’ultima considerazione su 5S che resta stranamente silente e defilato rispetto a questa vicenda di fondamentale importanza per tutti gli abitanti del nostro territorio. Evidentemente anche loro si devono piegare all’esigenza di non minare la già traballante alleanza con il PD. L’ennesimo colpo alla credibilità politica di M5S.

Franco Lana