Mov.5 Stelle Lecco: “Grillo un padrone? No, è garante delle regole”

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LECCO – Anche il Movimento 5 Stelle si avvia verso le prossime elezioni politiche e regionali: dopo aver scelto i propri candidati, con votazioni esclusivamente on-line, la sezione lecchese dell’associazione è scesa in campo negli ultimi fine settimana incontrando i cittadini nelle piazze del capoluogo. La scorsa domenica, ha raggiunto il banchetto del movimento anche la candidata alla presidenza di Regione Lombardia, Silvana Carcano (vedi articolo), affiancata dai tre  candidati della circoscrizione di Lecco per il Consiglio Regionale: Grazia Mennella, Francesco Orrù e Antonio Anzivino; un medico, un imprenditore ed un commerciante, che hanno deciso di impegnarsi attivamente in politica mettendosi in gioco per la prima volta.

Antonio Anzivino, candidato al Consiglio Regionale lombardo, si è prestato ad alcune nostre domande:

Come è nata l’esperienza lecchese del Movimento Cinque Stelle?

“E’ un gruppo di persone che si è incontrato tramite la rete o sul blog di Grillo e che, vicini localmente, hanno deciso di mettere in piedi il meet-up di Pasturo, nel 2009, e quello di Lecco nel maggio di quest’anno. Complessivamente contiamo circa 250 persone iscritte”.

In questi weekend siete scesi in piazza per raccogliere firme per presentarsi alle prossime elezioni politiche e regionali, obbiettivo raggiunto?

“Già con il secondo ‘Firma Day’ abbiamo raggiunto il numero di firme necessarie. A Lecco non c’è stato alcun tipo di problema, anzi, c’è stata una partecipazione spontanea da parte dei cittadini e non abbiamo fatto alcuna fatica a raccogliere le firme; ne dovevamo collezionare un minimo di 450 ma in realtà ci siamo avvicinati al tetto di 800 firme”.

Quali saranno i temi sui quali insisterete se verrete eletti in Regione?

“La sanità per esempio: nonostante abbiamo una delle regioni, dicono, all’avanguardia, in realtà alcune problematiche sono riscontrabili anche da noi a partire dalla destinazione delle risorse e dal loro utilizzo; crediamo si debba passare da un sistema che punta alla cura ad uno che invece privilegia il prendersi cura della persone nel quotidiano, quindi spostando risorse verso la prevenzione.

Anche l’ambito dei trasporti vede moltissime criticità, è stata spesa una montagna di soldi ma forse non è stato fatto il necessario; siamo ancora ad un sistema centralistico che fa fatica ad ascoltare le esigenze dei cittadini. Sull’acqua pubblica, poi, a Lecco la lotta è appena cominciata con la scelta del nuovo gestore: le carte in tavola non sono chiare e non sempre sembra si voglia fare quello che i cittadini hanno dichiaratamente voluto con il referendum. Insomma, ambiti per lavorare al fianco dei cittadini non mancano”.

Negli ultimi tempi emerse diverse vicende che hanno spinto il Movimento 5 Stelle nella bufera mediatica, ad iniziare dell’espulsione di alcuni consiglieri eletti tra i vostri iscritti e agli attacchi partiti da questi ultimi verso Beppe Grillo. Si è parlato di emergenza democratica per il movimento, cosa ne pensa?

“Il movimento è una libera associazione democratica, dove cerchiamo in tutti i modi di migliorare i sistemi di comunicazione democratici, come nel caso dell’elezione dei nostri candidati. Esercitare la democrazia è una delle cose più difficili e ci sono delle regole che vogliono tutelarla, nel nostro caso dettate dal Non Statuto del movimento e condivise dagli iscritti. Domani qualcuno potrebbe non trovarsi più d’accordo con queste regole, ci sono degli strumenti democratici per porre le questioni e non è detto che la sua linea non venga appoggiata. Se poi continua a non trovarsi d’accordo allora tanto vale che esca dal movimento, nessuno lo obbliga a restarci. In ogni caso, queste persone diffidate dall’usare il nostro simbolo, sono comunque ai loro posti perché sostenute dalla base che li ha eletti, quindi legittimati a continuare il loro lavoro”.

Visto da fuori, l’impressione è che sia Beppe Grillo ad imporre le proprie decisioni come un capo, quasi fosse padrone del movimento..

“Ho solo un padre nella mia vita e non certo padroni. Grillo è papà del movimento e garante delle regole, fa bene ad intervenire immediatamente ogni qualvolta ci fosse un’infrazione; se il marchio non fosse stato a garanzia di Grillo oggi probabilmente il movimento non ci sarebbe più perché ci avrebbero dilaniato. Ma nella politica italiana diretta Grillo non potrà decidere nulla perché non sarà lui ne sarà parte, i candidati siamo noi.

Il sistema informativo nazionale sta offrendo un immagine molto distorta del movimento. Se questo tipo di informazione vuole discostarsi dalla realtà, ognuno andrà per la sua strada; sta di fatto che è un cambiamento epocale quello che stiamo vivendo, i cittadini hanno bisogno di concretezza ed ognuno deve metterci del proprio se vogliamo cambiare il Paese in cui viviamo, noi ci proviamo con le nostre capacità e vedremo quale parte della società civile saprà interpretare questo momento storico”.