“Profughi? Oggiono dice no”. Intervista al sindaco Ferrari

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Roberto Paolo Ferrari
Il sindaco di Oggiono, Roberto Paolo Ferrari
Il sindaco di Oggiono, Roberto Paolo Ferrari

OGGIONO – Nelle ultime settimane a Oggiono sta montando la protesta di alcuni residenti per il possibile arrivo di richiedenti asilo negli alloggi in via Bersaglio dalla cooperativa Brianza Nuova. Il sindaco Roberto Paolo Ferrari si oppone e guida la battaglia dei cittadini. Venerdì sera è stato annunciato un presidio a Oggiono, in via Bersaglio, insieme a Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia che dalle 20.30 vedrà un collegamento in diretta alla trasmissione “Dalla Vostra parte”.

I recenti fatti di Goro e Gorino hanno diviso ancora una volta l’Italia sulla questione dell’accoglienza. Lei condivide il comportamento di questi cittadini?

“Condivido totalmente quando accaduto a Goro. Quando il popolo patisce una palese ingiustizia è giusto e doveroso che ponga in essere tutte quelle azioni che possano contrastare tale ingiustizia, ma questo non lo dice il sindaco di Oggiono, lo diceva Ghandi stesso: bisogna opporsi agli atti ingiusti. Quindi sono solidale agli abitanti di Goro Gorino”.

Anche Oggiono si oppone all’arrivo dei profughi, cosa ha fatto scattare la protesta?

“Noi siamo in una situazione di palese incapacità del Governo di gestire questa situazione. Dopo due anni di arrivi e sbarchi quotidiani la logica non può più essere ‘prendiamoceli tutti’ perché in questo modo porti all’esasperazione i cittadini, ed è quello che sta accadendo. A Oggiono, nonostante la contrarietà della nostra Amministrazione, vorrebbero collocare 22 persone ad un costo di 32,90 euro ognuno, spesa che si accollerà la cooperativa che gestirà l’affare. Li vorrebbero collocare in 4 alloggi realizzati con una formula dell’edilizia residenziale convenzionata, per meglio spiegarmi, appartamenti a canone agevolato per giovani coppie e comunque famiglie più in difficoltà. Ci tengo a precisare che alcuni dei nuclei familiari che già avevano pagato la cooperativa che ha realizzato questi alloggi ha dovuto entrare e finirsi i lavori da soli perché la cooperativa è in liquidazione. E ora vogliono metterci questi 22 migranti”.

In che modi manifesterete il vostro dissenso? Si arriverà a costruire barricate come accaduto a Gori?

“Lo abbiamo già manifestato in svariati modi, in incontri pubblici e assemblee. Io sono pronto ad ostacolare fisicamente gli accessi di quelle palazzine, sull’onda di quanto avvenuto in Provincia di Ferrara. Sento che anche i miei cittadini sono pronti e disposti a tanto. Non escludo potremo ricorrere ad azioni legali”

Il sindaco Ferrari
Il sindaco Ferrari

Il suo è un ‘no’ totale all’accoglienza?

“Come sindaco non mi sono mai opposto ad accogliere profughi, quindi persone con diritto d’asilo. Per fare un esempio, nella parrocchia di Oggiono oggi ci sono tre persone soggette a protezione internazionale: chi scappa dalle guerre deve essere accolto, chi invece viene in Italia per avere una situazione migliore (che poi è tutto da verificare da dove vengono, se davvero la situazione è così tragica) mi dispiace ma le norme della civile democrazia dicono che tu non puoi rimanere qui se non sei in regola con i permessi.

Il Comune di Oggiono si detto contrario al patto dei sindaci lecchesi per l’accoglienza diffusa. I promotori di questo sistema dicono ‘meglio gestire che subire’ il fenomeno migratorio. Non è d’accordo?

“Oggi non ci chiedono di accogliere profughi, ma migranti per il 90% clandestini. Su 1300 e più persone ospitate in provincia di Lecco nessuna arriva da Siria, Libia e Iraq, quindi non si tratta di profughi bisognosi che scappano da guerre e sofferenze ma di migranti che devono essere rimpatriati. Sottolineo la grande incoerenza del ministro degli Interni Alfano che predica bene e razzola male, dicendo che bisogna sì fare accoglienza ma che i ‘non protetti da leggi particolari’ devono essere rimpatriati. Veniamo al bando accoglienza diffusa che io e altri sindaci abbiamo rifiutato: dall’accordo stipulato si parlava di un’incidenza del 3x mille sulla popolazione, ebbene su 330 mila abitanti in Provincia di Lecco con 1300 migranti ospitati già superiamo quest’incidenza a priori”

Oggiono è un paese dove è presente, nella popolazione residente, una grande comunità di stranieri. Come è proceduto in questi anni il processo di integrazione? Se ha funzionato bene, non potrebbe succedere altrettanto con questi nuovi arrivi?

“Il 10 % degli oggionesi è straniero: ci sono delle problematiche, non lo escludo, recentemente si è aperto un contenzioso tra il Comune e alcuni ragazzi che hanno aperto un locale islamico senza permesso. A parte questi singoli casi, ci sono persone straniere e ragazzi che si sono integrati e fanno parte della comunità. Porto un esempio, risale a più di 30 anni fa: tre famiglie dal sud est asiatico arrivarono ad Oggiono e vennero accolte, oggi sono cittadini italiani e parte attiva della nostra comunità. Oggiono è un paese che ha saputo e sa accogliere, ma qui stiamo parlando di un’invasione che ci viene sostanzialmente propinata: perché dovremmo gestire noi questa faccenda? Prima di queste persone, che il diritto di permanenza qui (non trattandosi di rifugiati) non lo hanno, dobbiamo anche pensare ai nostri cittadini”.

La chiesa ha più volte spronato il mondo cattolico a rendersi disponibili ad accogliere. Lei è cristiano? Possono coesistere  i principi di cristiani di  carità con la lotta politica che sta affrontando?

“Sono cristiano e in merito a questa questione ho personalmente scritto al cardinale Scola: la mia idea, conciliabile con la mia lotta politica, è che l’accoglienza deve essere qualcosa di ordinato e sostenibile, non dobbiamo tralasciare le nostre povertà, verso le quali esiste uno strabismo notevole. I migranti devono avere un tetto sopra la testa, a scapito dei nostri cittadini che dormono in macchina. Come già detto io non sono contrario all’accoglienza in toto, e l’ho già dimostrato: non ne condivido la gestione”.