Rimborsi pazzi, Tabacci a Lecco: “Spreafico non è Formigoni”

Tempo di lettura: 3 minuti

LECCO – “Non mettiamo Carlo Spreafico sullo stesso piano di Formigoni, non è che Vallanzasca è la stessa cosa di chi avendo fame si è preso una mela dal banco”. Ad intervenire sulla vicenda dell’uso illecito dei rimborsi pubblici è Bruno Tabacci, politico di lungo corso, militante prima nella Dc e successivamente nell’Udc, ex governatore della Lombardia (1987-89) e recentemente dimissionario dal ruolo di assessore al Bilancio del Comune di Milano per fondare il “Centro Democratico”, movimento che appoggia il centro sinistra sia alle regionali che per quanto riguarda le elezioni politiche.

Tabacci ha fatto tappa a Lecco nella mattinata di giovedì, ospite del bar Frigerio di Piazza XX Settembre, non risparmiando commenti aspri sulle vicende che hanno segnato il governo regionale di Formigoni:

“La gestione del potere deve essere portata avanti con l’applicazione di regole che siano indiscutibilmente trasparenti e non si può dire che la Giunta Formigoni abbia trasmesso questo ai cittadini. Che ci fosse nell’aria un sistema di potere nauseabondo è fuori discussione e non servivano le inchieste per rendersene conto. Dalle cave alla formazione professionale fino alla sanità, non c’è stato un comparto che in questi anni non ha ricevuto l’attenzione della magistratura ”.

Dura anche la critica a Roberto Maroni, candidato a governatore lombardo: “Se l’alternativa ad Ambrosoli sono i guerrieri celtici di Maroni, penso che i lombardi ne abbiano già avuto sufficienza del ‘Dio Po’ e delle sciocchezze portate avanti dalla Lega in questi anni, dalla devolution al federalismo fiscale, rimaste appese al muro; le loro parole magiche sono finite nella tragedia di Belsito e nella fine di Umberto Bossi. Il fatto che vogliano giocare una nuova partita in danno ai lombardi è un fatto molto grave”.

Tornando sulla vicenda dei rimborsi pubblici, che ha coinvolto ambe le parti politiche al Pirellone e appunto il consigliere lecchese Spreafico (PD), Tabacci ha spiegato: “Non ho niente da spartire con questi comportamenti, per nulla rispettosi nei confronti dei cittadini. Ai tempi miei non erano certamente previste queste abitudini, scoperchiate da Roma e diffuse poi su tutto il territorio nazionale e che sono andate aggravandosi negli ultimi anni. Considero Berlusconi il responsabile di questa volgare decadenza; un vero esteta della bugia”.

Con Tabacci, giovedì mattina, erano presenti l’ex vicesindaco di Milano e candidata al senato, Maria Grazia Guida, la candidata alla Camera, Margherita Rebuffoni, insieme al lecchese Mauro Fumagalli, ex consigliere comunale della Dc lecchese ed ora capolista del Centro Popolare Lombardo a sostegno di Ambrosoli:

“Dopo 17 anni un cambiamento che è più che necessario in questa Regione, altrimenti si creano delle incrostazioni, dei legami che non portano bene nè alle istituzioni né ai cittadini. A Lecco in questi anni ho cercato di dare il mio piccolo contributo per aiutare il cambiamento; ci siamo riusciti con la vittoria del sindaco Brivio, a Milano con Pisapia e speriamo possa accadere anche in Regione con Ambrosoli”.

Infine, a porgere il suo saluto a Tabacci, è giunto anche il sindaco di Lecco, Virgino Brivo