Scandalo Sanità. Galli: “Ho denunciato, non sono un corrotto”

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Stefano Galli

LECCO – E’ stata la denuncia di Stefano Galli, consigliere regionale della Lega, a portare alla luce il nuovo scandalo sanità in Lombardia che vede indagato l’ex assessore regionale Giulio Boscagli, insieme al direttore generale della Sanità, Carlo Lucchina ed altre 13 persone tra politici, affaristi e dirigenti medici.

Nei primi mesi del 2009, il consigliere della Lega ha segnalato alla Questura di Lecco un tentativo di corruzione nei suoi confronti, ad opera del conte Alberto Uva, faccendiere che per convincerlo a favorire il progetto dell’azienda di cui era socio è arrivato ad offrigli 15 mila euro. “Era molto insistente – ha spiegato Galli – in quell’occasione ci siamo ritrovati in un bar, io ero microfonato e gli inquirenti si fingevano una coppia di sposi seduti ad un tavolo vicino al nostro. Sembrava di trovarsi in un film poliziesco”.

Ripercorrendo la vicenda, risalente ai primi mesi del 2009, Galli ha dichiarato di non sapere chi fosse il suo corruttore, nonostante il conte brianzolo fosse tesserato Lega ed ex collaboratore dell’allora guardasigilli Roberto Castelli: “Mai visto, ne sentito ne cosciuto prima; si è avvicinato attraverso altre persone. Parecchia gente come lui si è presentate nel mio ufficio e molti li ho presi a calci nel sedere, altri li ho denunciati”.

Interpellato sull’esito dell’inchiesta e sulla possibilità che cambino i rapporti con l’ora indagato assessore Boscagli, Galli ha fatto sapere: “Quello che mi interessa è che cambi qualcosa per me. Quello che è successo qualche settimana fa mi ha visto coinvolto in modo inversamente proporzionale, adesso spero che ci sia la stessa enfasi che c’è stata nel denigrare nel ricordare che ho denunciato quanto accaduto”.

Infatti, nelle scorse settimane il consigliere leghista è stato travolto dall’inchiesta sui rimborsi pubblici che ha fatto emergere come le spese per il matrimonio di sua figlia (oltre 6 mila euro) comparissero tra le spese addebitate in Regione. Ma Galli ha commentato:

“Non voglio essere tacciato di essere uno che si fa rimborsare ciò che non è dovuto, ho dimostrato che non è così perché ho già restituito i soldi alla Regione. Un mero errore che mi sta costando moltissimo anche in termini affettivi perché sto affrontando una separazione. Ma Galli Stefano è questo qui, è quello che non si è fatto corrompere e che ha cercato di denunciare le cose strane in Sanità”.