Tagli ai bus, Mandello torna all’attacco: “Piano inaccettabile”

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L'assessore Riccardo Mariani

MANDELLO – “Abbiamo studiato attentamente i dati che la Provincia ci ha inviato e vi abbiamo riscontrato incongruenze e anomalie che non possiamo accettare. E’ perciò indispensabile che si torni a valutare il piano del trasporto pubblico locale e che si trovino soluzioni più razionali e omogenee anche a beneficio della comunità mandellese, oggi ingiustamente penalizzata da scelte in taluni casi addirittura incomprensibili”.

Riccardo Mariani, sindaco di Mandello, non accetta che l’avvenuta riorganizzazione del servizio – e la conseguente soppressione di corse ritenute fondamentali in particolare per gli abitanti delle frazioni – si sia accompagnata al mantenimento di innumerevoli corse (o in taluni casi all’introduzione di nuove) su altre linee e altri tragitti e a frequenti quanto inutili sovrapposizioni tra le stesse.

“Non è ammissibile che vengano usati due pesi e due misure – ha detto oggi il primo cittadino in sede di conferenza stampa – e che ad esempio ciò che vale per Mandello non valga per Merate e viceversa”.

Ecco allora, per cominciare, proprio il “caso Merate”. “In questo Comune – fa notare Mariani – viene garantita a tutt’oggi la linea D70, la cosiddetta “circolare” di Merate, che ci risulta essere una corsa totalmente urbana ed extraurbana. Se così fosse, come può essere invocata una legge regionale per motivare i tagli su una linea interurbana che riguarda un paese che fa parte della provincia di Lecco qual è Mandello e invece continuare a garantire la stessa linea in un altro paese sempre della stessa provincia qual è appunto Merate? In altri termini: perché Mandello dovrebbe provvedere da sé alle corse interurbane dei bus e Merate no?”.

Così non va, tuona il sindaco. E proprio oggi ha inviato all’assessore provinciale ai Trasporti e alla mobilità, Franco De Poi, e al prefetto Antonia Bellomo una lunga lettera in cui auspica che le osservazioni e le proposte del Comune di Mandello siano prese seriamente in considerazione. Chiede altresì, il primo cittadino, la convocazione di un nuovo incontro presso gli uffici della prefettura “per delineare una soluzione soddisfacente e equilibrata”.

Il sindaco di Mandello motiva il perché della protesta sua, dell’assessore competente Luciano Fascendini e dell’intero esecutivo nei confronti del piano messo a punto dalla Provincia. “Determinate scelte non possono essere accettate – afferma – a partire da quelle due corse delle 13.17 e delle 13.18 in partenza rispettivamente da Maggiana e da Olcio e dirette a Lecco, dove arrivano a distanza di tre minuti una dall’altra. Noi chiediamo che una di queste due corse si fermi a Mandello e serva le frazioni, recuperando almeno in parte quelle eliminate. E’ infatti un inutile spreco che due corse giungano appunto a Lecco quasi contemporaneamente quando ad esempio si potrebbero ripristinare le corse da Mandello-Guzzi delle 15.48, delle 18.35 e delle 19.05 molto utili per i lavoratori proprio della Moto Guzzi, così come quelle da Maggiana-Rongio delle 16.06 e delle 18.53”.

Non piace nemmeno, a Mariani, la corsa delle 18.52 in partenza da Olcio e diretta a Lecco. “Non ne capiamo l’utilità – spiega – e non vorremmo che sia stata introdotta al solo scopo di far quadrare da parte della Sal i dati economici e logistici delle corse, perciò ne chiediamo la modifica andando sempre a ripescare altre corse eliminate per le frazioni, in particolare quelle pomeridiane”.

Ma non sono tutte qui, a giudizio dell’Amministrazione mandellese, le incongruenze del piano di trasporto pubblico predisposto da Villa Locatelli. “E’ del tutto inutile – osserva ancora il primo cittadino – anche la corsa delle 16.58 in partenza da Lecco con fermate a Mandello-via Statale alle 17.16, alla Guzzi alle 17.18 e a Olcio alle 17.21. Ci sembra poi opportuno far rilevare che il numero di chilometri tra Lecco e Mandello delle corse delle 18.52 (ritorno) e delle 16.58 (andata) corrisponde di fatto a tre salite e discese da Maggiana-Rongio e Somana. Modificandole a favore delle frazioni coprirebbero pertanto una parte importante del fabbisogno pomeridiano. Se insomma ci fossero la volontà e la disponibilità della Provincia, sarebbe possibile recuperare gran parte delle dieci corse soppresse a Mandello, andando nella direzione da noi auspicata”.

C’è tra l’altro anche da capire cosa accadrà nel momento in cui terminerà l’anno scolastico, considerato che le corse oggetto della protesta di Mariani nell’orario in vigore sono tutte incluse appunto tra quelle “scolastiche”. “Asserire semplicemente come fa la Provincia – conclude Riccardo Mariani – che dopo l’8 giugno l’orario varierà è francamente sconcertante e inaccettabile, perché in tal modo le frazioni saranno ulteriormente penalizzate e isolate”. E la sfida di Mandello a Villa Locatelli continua.