Green News. Spieghiamo la circolazione invernale dei laghi

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RUBRICA – Nel precedente articolo abbiamo visto cosa succede d’estate nei nostri laghi, al di sotto del pelo dell’acqua quando il forte irraggiamento solare ne scalda la superficie, generando così una stratificazione della colonna d’acqua* in base a profondità e temperatura.

Ma cosa succede nei mesi più freddi, quando il clima diventa più rigido? La grande quantità di calore immagazzinata dalle acque viene lentamente ceduta all’aria esterna (da questo fenomeno deriva l’effetto di mitigazione del clima lungo le zone costiere) fino a che la temperatura degli strati superficiali andrà a coincidere con quella degli strati profondi. A questo punto sarà nuovamente possibile il rimescolamento delle acque, soprattutto in presenza di forte vento: gli strati superficiali, ricchi di ossigeno, si mischieranno con quelli profondi, ricchi invece di nutrienti, determinando una ridistribuzione delle caratteristiche chimico-fisiche lungo tutta la colonna d’acqua. Il ricircolo completo delle acque del lago è un processo essenziale per la salute di questo ecosistema.

Nei laghi molto profondi, come il Lario, nelle eventualità di un inverno mite, non sempre si instaura questa situazione di circolazione completa. Gli strati più profondi rimangono perciò nella loro condizione di ipossia (insufficiente presenza di ossigeno).

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Inoltre il nostro lago è troppo profondo per gelare di inverno: le temperature medie della stagione fredda non sono sufficienti per dissipare tutto il calore immagazzinato d’estate.

Invece, nei laghi più piccoli o in zone più rigide, può accadere che la temperatura delle acque si abbassi fino a raggiungere gli 0°C. Occorre ora fare una piccola precisazione per ricordare che la densità dell’acqua è massima a 4°C, mentre il ghiaccio ha una densità minore e quindi galleggia (questa è una caratteristica specifica dell’acqua! Provate a notare cosa succede quando invece gela una bottiglia di un altro liquido, ad esempio di olio d’oliva). Di conseguenza sulla superficie del lago si formerà uno strato di ghiaccio, tanto più spesso quanto più rigide saranno le temperature, mentre gli strati più profondi e più “pesanti”, alla temperatura di circa 4°C, rimarranno liquidi, permettendo la sopravvivenza dei pesci. Si produce così la stratificazione invernale.

Ricapitolando, abbiamo visto 3 possibili situazioni in cui si può trovare un lago:

1. stratificazione estiva;
2. circolazione (più o meno completa);
3. stratificazione invernale;

Nel prossimo articolo vedremo come queste condizioni si presentano in modi diversi a seconda della posizione geografica e climatica del bacino, e come i laghi vengono classificati in base a questi comportamenti.

* per colonna d’acqua si intende tutta la profondità di un bacino idrico, dal pelo libero dell’acqua, fino al fondale

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Dottor Federico Pagani
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