LECCO – Sembrerebbe scongiurata, almeno per ora, la chiusura di alcuni consultori ASL sul territorio lecchese. “Abbiamo chiesto – e l’ASL si è detta d’accordo – che nessuna chiusura sia al momento attuata” ha riferito Guido Agostoni, il presidente del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci a margine dell’incontro di martedì tra il Consiglio e la direzione dell’Azienda Sanitaria Locale di Lecco.
Una piccola vittoria per quanti si erano già detti contrari a tale eventualità che dimezzato il numero delle strutture in provincia, anche se lo stesso presidente ha precisato come la discussione con i vertici dell’ASL non abbia riguardato nello specifico eventuali accorpamenti o chiusure, ma si sia concentrata principalmente sui criteri per ridefinire le tipologie di servizio.
“Come organismo di rappresentanza dei Comuni, concordiamo con l’ASL sulla necessità di ripensare al sistema di servizi, affinché sia sempre più rispondente alle esigenze delle famiglie – ha spiegato Agostoni.
L’ ASL, recependo le indicazioni regionali, sta infatti attuando azioni per superare l’attuale impostazione, che vede i servizi dei consultori orientati principalmente al cosiddetto “evento nascita” (assistenza alle donne in gravidanza, corsi pre-parto, consultorio pediatrico, oltre a visite di prevenzione e pap-test) valorizzando anche quei servizi rivolti a tutte le problematiche delle famiglie: fragilità e non autosufficienza, disagio giovanile, conflitti di coppia, problemi di integrazione per immigrati ecc.
“Sono state anche proposte le modalità più idonee a garantire che il sistema dei servizi sia effettivamente Funzionale – ha proseguito il presidente – Innanzitutto un coinvolgimento delle famiglie stesse, che non devono più essere considerate solo come portatori di bisogni, ma risorsa attiva per la soluzione delle problematiche: è infatti la famiglia il primo luogo a cui la persona si rivolge, e per questo deve essere valorizzato il suo ruolo nella rete di soddisfazione dei bisogni. Inoltre, i consultori dovranno essere integrati con quanto già esiste sul territorio, mettendosi in rete con enti, associazioni di volontariato e qualsiasi soggetto offra servizi di supporto alle famiglie. Queste sono le linee guida proposte dall’ASL e condivise dai Comuni: attualmente si sta lavorando congiuntamente per favorire questa evoluzione dei servizi”.
Per quanto riguarda la riorganizzazione delle sedi, e quindi la possibile chiusura di alcune di esse, Agostoni fa sapere che sarà discussa in un secondo momento; su questo, il Consiglio di Rappresentanza ha richiesto ad ASL un coinvolgimento delle Amministrazioni comunali interessate.