LECCO – Sono state recentemente siglate, tra l’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco e LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), Cancro Primo Aiuto e Amici dell’Ospedale Manzoni di Lecco , le convenzioni che consentiranno, con il sostegno delle tre associazioni, la realizzazione di progetti nell’ambito , rispettivamente, della chirurgia delle neoplasie mammarie, della brachiterapia e della terapia del dolore.
Le tre Associazioni da anni collaborano con l’Azienda Ospedaliera: la loro esperienza e il loro contributo sono per essa un vero e proprio valore aggiunto e in quelle tre aree permetteranno di consolidare la qualità dell’offerta ospedaliera.
Il trattamento chirurgico del tumore mammario, utilizzando le tecniche più avanzate, da anni è un punto di forza dell’ospedale di via dell’Eremo. Attualmente, grazie all’intervento integrato con la radioterapia postoperatoria e la chemioterapia preoperatoria, questa chirurgia è diventata sempre più conservativa. La mastectomia, il trattamento più demolitivo , si esegue solo in una piccola percentuale di casi ed è comunque possibile eseguire un intervento di chirurgia plastica per la ricostruzione della mammella.
La brachiterapia prostatica , invece, è una metodica alternativa alla prostatectomia radicale alla radioterapia dall’esterno, ed è quella che meno incide sulla funzione sessuale dei pazienti.
Un vantaggio della brachiterapia è rappresentato dai tempi di esecuzione estremamente brevi, tanto che in alcuni casi può essere praticata in day hospital o addirittura ambulatorialmente.
Negli ultimi anni è stata introdotta (anche a Lecco) una nuova versione della metodica che presenta benefici radio-protezionistici, dosimetrici, radiobiologici ed economici , rispetto alla metodica tradizionale.
Considerata la sua vasta casistica clinica in questo ambito terapico , il Manzoni fa parte, insieme ad altri 9 centri, del gruppo europeo di brachiterapia prostatica (Probate) dell’European Society for Therapeutic Radiation and Oncology.
Sull’Ospedale senza dolore si sta consolidando l’esperienza dei nosocomi dell’Azienda Ospedaliera: Il dolore si può curare, anzi si deve curare – spiegano gli specialisti – sia che si tratti di dolore da trauma, post intervento chirurgico o da parto , sia che si tratti di dolore cronico che costituisce di per sé una patologia. Quest’ultimo è oncologico (e in questo caso interviene la medicina palliativa) o non oncologico, per il quale le attenzioni mediche si concentrano sul sollievo.