RUBRICA – Molte sono state nella storia le raffigurazioni di partite a scacchi con personaggi viventi, alcune spettacolari altre molto coreografiche ed anche il circolo scacchistico di Lecco ne può vantare una organizzata a Mandello del Lario nel 2004 dall’allora presidente Alessandro Buccoliero con costumi di scena veramente belli e dei personaggi splendidamente addobbati in stile tardo medioevo.
Ma senza dubbio la più storica e carismatica è quella proposta dalla cittadina di Marostica nel vicentino che viene organizzata ogni due anni negli anni pari. Una maestosa raffigurazione molto conosciuta e apprezzata, soprattutto all’estero, che vede il coinvolgimento di ben oltre 500 personaggi impegnati nella piazza del castello a mettere in scena una rievocazione storica che risale al 1454.
La leggenda racconta che due valorosi guerrieri, Rinaldo D’Angarano e Vieri da Vallonara, si sfidarono a duello per la mano della bella Lionora figlia del podestà di Marostica Taddeo Parisio. Ma il podestà che non voleva perdere nessuno dei due valorosi cavalieri, rifacendosi ad un editto di Cangrande della Scala emanato dopo la tragica vicenda di Romeo e Giulietta, propose loro di sfidarsi in una partita al nobile gioco degli scacchi e al vincente sarebbe andata in sposa Lionora mentre il perdente avrebbe avuto la mano della figlia più giovane Oldrada (la leggenda non dice se anche lei fosse bella come Lionora!…).
La sfida si sarebbe svolta nella piazza del Castello da basso con pezzi grandi e vivi con le insegne di bianco e di nero secondo le regole del nobil gioco alla presenza del Podestà, delle figlie, dei signori di Angarano e di Vallonara, dei nobili delle vicine città e del popolo tutto. Ordinò anche che la sfida fosse onorata da uomini d’armi, falconieri, alabardieri, sbandieratori, giullari, dame e nutrici. Per sapere come finì vi rimando all’edizione di quest’anno che avrà luogo nei giorni 11 e 12 settembre, svelandovi che il cuore della bella Lionora batteva segretamente per uno dei due contendenti ed essa aveva lasciato trapelare che, se avesse vinto il cavaliere che faceva battere il suo cuore, il Castello da basso sarebbe stato illuminato così che tutti potessero partecipare alla sua gioia, in caso contrario spento per la sua tristezza.
Oggi come allora si possono rivivere queste emozioni recandosi a Marostica per entrare in una favola contornata da cavalieri, damigelle, armigeri, nobili e castellani, in cui i comandi vengono impartiti ancora nella vecchia lingua della “Serenissima Repubblica di Venezia” e constatare personalmente se la sera del sabato il Castello da basso sarà illuminato. Vi lascio con una morale “Gli scacchi sono la rappresentazione di una guerra… che però non ha mai fatto male a nessuno!”.
Nando Franceschetti
Delegato Coni Federazione Scacchistica Italiana(FSI) per la provincia di Lecco
Istruttore Federale di scacchi
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