Da tamponi “drive-in” a punti per vaccinazioni Covid. Lo studio in Regione

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Studio della sanità militare per trasformare i drive-in per i tamponi in punti per le vaccinazioni Covid

Moratti:  “Attenzione massima”. Bertolaso: “Già al lavoro”. L’alternativa del vaccino russo

MILANO  / LECCO – La Sanità militare ha in corso uno studio per la trasformazione degli attuali ‘drive in’ utilizzati per effettuare i tamponi in punti per la somministrazione vaccinale anti Covid. Lo ha fatto sapere  in serata Regione Lombardia con una nota.

Lo studio dovrebbe essere completato e sottoposto alla vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia Letizia Moratti, presumibilmente entro la fine della prossima settimana.

Nel lecchese il principale drive through è quello dell’area del Bione, a Lecco, gestito direttamente da Ats insieme al personale militare e oggi destinato all’effettuazione dei tamponi per studenti e personale scolastico. Da capire se anche questa struttura sarà utile come punto vaccinazioni, insieme all’ospedale Manzoni che è il riferimento centrale della campagna vaccinale contro il Covid.

Il punto tamponi allestito al Bione

“L’attenzione è concentrata sul piano vaccinale per contrastare il Covid. In questo senso c’è grande soddisfazione per la disponibilità di Guido Bertolaso a collaborare con noi – è intervenuta l’assessore al welfare Letizia Moratti – Nel mettere in campo questo piano vaccinale abbiamo fissato grandi obiettivi che riguardano il Diritto alla Salute, al Lavoro e allo Studio. È evidente che tutti i diritti sono fondamentali, ma è altrettanto evidente che in questo momento la salute è condizione necessaria per garantire la ripresa del mondo del lavoro”.

Il vaccino russo

“Ho chiesto al commissario e al ministro della Salute l’opportunità di utilizzare il vaccino Sputnik prodotto in Russia – ha detto l’assessore Moratti – E che il ministro della Salute si faccia promotore della richiesta di verificare la possibilità tecnica e scientifica di allungare i tempi della somministrazione tra la prima e seconda dose. Stessa cosa per gli specializzandi: ho sollecitato il loro coinvolgimento non sulla base delle previsioni della Legge di stabilità. Non solo, dunque, per un mese e senza remunerazione, ma per tre o quattro mesi con evidentemente retribuita la loro attività”.

 

“Ci potrebbe essere un emendamento che andrebbe a interessare il decreto ristori. Ho colto con attenzione l’indicazione delle categorie dei lavoratori maggiormente esposti. Quello delle priorità è uno dei punti più sollecitati dalle Regioni al Governo. Il tema delle fragilità è senza dubbio uno di quelli che meritano maggior attenzione”.

Bertolaso: “Unitò di crisi pronta e ha già iniziato a lavorare”

“Sono arrivato da 72 ore, la struttura tecnica composta dalle Dg Welfare e Protezione Civile e Areu è pronta e ha già iniziato a lavorare. L’abbiamo chiamata Unità di crisi, in onore e coerenza con il metodo che useremo per quella che sarà la più grande operazione di Protezione civile che si sia mai vista in Italia”.

Lo ha detto Guido Bertolaso nel corso dell’incontro in video conferenza con i rappresentanti del Patto dello Sviluppo.

Abbiamo iniziato a lavorare sulle piante organiche dei team che saranno impiegati nelle vaccinazioni – ha spiegato – e sulle location dove questi opereranno. L’organizzazione sarà diversificata per territori e per questo puntiamo sul coinvolgimento dei sindaci e degli attori locali, sia per i luoghi da utilizzare, che per le equipe da mettere in campo”.

“Sabato e domenica in un padiglione della Fiera di Milano – ha proseguito – verrà effettuata la seconda fase della sperimentazione avviata da Areu, qualche settimana fa, attraverso la vaccinazione di circa 2.500 volontari dell’Azienda regionale dell’emergenza urgenza, che riceveranno la seconda dose. Cronometreremo i tempi dall’inizio al termine della singola somministrazione per capire il totale del numero di vaccini che si riesce ad effettuare nelle 24 ore”.

“Tutto quello che abbiamo messo in piedi – ha rimarcato – è condizionato all’arrivo dei vaccini e alle bizzarrie delle industrie farmaceutiche. Sappiamo che altri sieri, oltre a quelli attualmente autorizzati sono in arrivo”.

E proprio in merito a nuovi vaccini Bertolaso è tornato su quello russo Sputnik: “Credo che – ha detto – se ne parlerà sempre di più. Gli studi pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet hanno evidenziato la sua efficacia e soprattutto l’assenza di effetti collaterali severi anche nelle sperimentazioni effettuate su volontari, individuati con metodi rigorosi”.

“Quello che ci vede impegnati – ha concluso Bertolaso – non è una corsa a chi è più bravo o capace, semplicemente occorre fare presto perché ogni minuto che perdiamo equivale a una persona che muore. Di morti per questa emergenza, l’Italia ne ha già avuti troppi. Dobbiamo fare presto e bene”.