Funivia dei Piani d’Erna, il Comune revoca l’appalto per la riqualifica delle stazioni

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La stazione a valle

I lavori erano stati appaltati lo scorso 5 luglio, dopo diversi solleciti da parte del Comune l’impresa non ha sottoscritto il contratto

Cattaneo: “Persi 4 mesi. Se l’operatore economico si impegna in un bando e fa un’offerta deve anche impegnarsi a rispettare il disciplinare di gara”

LECCO – Il Comune di Lecco ha revocato al Consorzio Stabile Opera S.c a.r.l. l’appalto dei lavori relativi alla riqualifica delle stazioni a valle e a monte della Funivia dei Piani d’Erna. Oltre 1,5 milioni il quadro economico dell’intervento, coperto per 1 milione 130 mila euro da Regione Lombardia e per la restante parte da risorse dell’ente. Il costo dei lavori che saranno eseguiti è di 1.094.744 euro.

I lavori erano stati assegnati lo scorso 5 luglio: “Il termine per la stipulazione del contratto è di 30 giorni – si legge nella determina di revoca – il 15 luglio, al fine della sottoscrizione, l’operatore economico aggiudicatario è stato invitato a far pervenire, entro 10 giorni dal ricevimento della comunicazione, la necessaria documentazione tecnica e amministrativa. Il 22 luglio veniva chiesto al Comune una proroga di alla fine del mese di agosto per produrre la documentazione completa”.

Dopo alcune sollecitazioni da parte del Comune, tutte senza risposta da parte dell’operatore, si arriva al 15 ottobre scorso, in cui il Consorzio Stabile Opera S.c.a.r.l. “comunicava la propria disponibilità a procedere con la stipula del contratto solo subordinatamente a una rivalutazione di alcuni aspetti tecnici e alla risoluzione di alcune criticità da parte della stazione appaltante, che sarebbero emerse a seguito di proprie successive valutazioni non effettuate in sede di partecipazione alla gara e riferite ad “(…)aspetti tecnici non rilevabili all’inizio e dopo confermati nel corso degli incontri tecnici con l’Amministrazione(…), criticità esposte nel dettaglio nella nota, che a dire dell’aggiudicatario renderebbero i lavori in oggetto (…) complessi, critici e che richiederanno un’esposizione finanziaria importante”. Tutti aspetti che, a detta del Comune, erano invece ben dettagliati dal disciplinare di gara.

Dopo l’ennesimo ultimatum, tuttavia, il 29 ottobre la società ha dichiarato di non voler sottoscrivere il contratto, motivazione valida alla revoca dell’appalto da parte del Comune.

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Giovanni Cattaneo, assessore all’Attrattività del Comune di Lecco

“Sin dai primi incontri l’impresa si è mostrata confusa e a tratti incerta sul da farsi, quasi non si rendesse conto che in parte si trattava di un intervento in ambiente montano – ha fatto sapere, amareggiato, l’assessore Giovanni Cattaneo (Attrattività Territoriale) – il commento che posso fare è che se uno si impegna in un bando e fa un’offerta deve anche impegnarsi a rispettare il disciplinare di gara che su questi aspetti era molto chiaro. L’impressione è che puntassero ad avere più soldi per effettuare i lavori e che chiedessero anche delle varianti di progetto: noi siamo stati fermi, i conti li avevamo fatti in maniera accurata, quindi abbiamo detto loro di darci una risposta, e, dal momento che questa risposta non è mai arrivata, è stato deciso di revocare l’appalto”. Il Comune, come fatto sapere, ha anche provveduto a fare apposita segnalazione all’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione).

Revocato l’appalto, ieri, 7 novembre, è stata inviata richiesta alla seconda società che aveva partecipato alla gara: “Avranno dieci di giorni per rispondere, dopo di che, se l’esito sarà negativo, procederemo con un affidamento diretto: non sarà così semplice – ha sottolineato Cattaneo – perché bisognerà trovare qualcuno che abbia le maestranze e la disponibilità di lavorare a questo cantiere”.

“Dispiace perché abbiamo perso quattro mesi abbondanti – ha concluso – per noi la stagionalità è importante, speriamo di poter procedere il prima possibile al cantiere per evitare impatti sulla stagione estiva”.