Lunghe attese per i camion che devono spostarsi tra Lecco e la Valsassina
Il sistema a fasce orarie per salita e discesa rischia di pesare sugli operatori del settore
LECCO – Con la nuova Lecco – Ballabio (SS36 Dir) chiusa per frana, i ‘giganti’ della strada devono attendere l’orario stabilito per salire e scendere dalla Valsassina. Un sistema, quello delle fasce orarie, deciso per evitare che i mezzi pesanti si incrocino lungo la vecchia Lecco – Ballabio nel tratto compreso tra i rioni di Laorca e San Giovanni, dove la carreggiata è stretta e tortuosa.
Mezzi pesanti diretti verso la Valsassina che dalle 13 di oggi sono stati “parcheggiati” in zona Bione per ben 4 ore, fino alle 17, ora in cui si apre la fascia oraria per la salita. Una lunga sosta sosta prevista per tutelare il traffico degli studenti in uscita dalle scuole.
Ad indirizzare i ‘giganti della strada’ al parcheggio individuato per la sosta temporanea, sono stati gli operatori di Anas, presenti per tutta la giornata allo svincolo del Bione sulla SS36.
Poco prima delle 17 i mezzi pesanti ad attendere di potersi muovere verso la Valsassina erano meno di una decina in totale: “Arrivo dalla Provincia di Milano e devo andare a Primaluna a scaricare – racconta un camionista – si può fare poco, se ce la faccio con gli orari e riuscirò a concludere il servizio e ripartire dopo le 19 bene, altrimenti dovrò restare su”. Un collega parcheggiato poco lontano che abitudinariamente sale e scende dalla Valsassina per lavoro spiega che per ovviare al problema cerca di transitare da Taceno, percorrendo la provinciale fino a Bellano e quindi la SS36: “Oggi per motivi di orari ho dovuto fermarmi qui, vediamo un po’ come va”.
Alle 17 è scattato il ‘via libera’. Uno dopo l’altro i camion si sono mossi in direzione di San Giovanni e poi su, nel budello stradale che si snoda tra Malavedo e Laorca fino a Pomedo per sbucare a Ballabio.
Un sistema che dovrebbe scongiurare il caos viabilistico ma da subito ha sollevato perplessità e critiche espresse dagli operatori del settore, costretti con questa modalità a raggiungere la Valsassina nel pomeriggio inoltrato se non in serata, rischiando di trovare le aziende di destinazione chiuse o in procinto di chiudere, senza dimenticare poi gli obblighi legati agli orari di servizio e di guida che regolano il settore dei trasporti e che, a causa delle attese prolungate, potrebbero mettere in difficoltà il lavoro degli autisti.
Le quattro quattro ore di sosta obbligata senza poter salire in Valsassina “è un tempo morto inaccetabile e crea un enorme danno alle aziende – dicono alcuni operatori del settore – è assurdo credere che chi gestisce la viabilità non abbia pensato che fermare un autista per 4 ore crea ritardi e relativi danni con costi insostenibili”.
Una soluzione, quella delle fasce orarie che da subito andrebbe rivista, come hanno dichiarato molti autisti, i quali vedrebbero come soluzione migliore l’istituzione di un senso unico alternato per i mezzi pesanti, nel tratto Laorca – San Giovanni. “La soluzione è quella ed è stata già sperimentata per anni durante la realizzazione della Lecco – Ballabio. Non c’è nulla da inventare di nuovo, ma solo riproporre una soluzione tampone che, è stato dimostrato, ha funzionato egregiamente”.