Renzo e Lucio in piazza con le Famiglie Arcobaleno contro la legge Varchi

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Sabato 21 dicembre, a partire dalle ore 10.30, in piazza Armando Diaz a Lecco

“E’ inaccettabile, e fa pure inorridire, che la Gestazione per Altri venga paragonata a crimini come il genocidio o la tratta di esseri umani”

LECCO – L’Associazione Renzo e Lucio, in collaborazione con Famiglie Arcobaleno, organizza il presidio “GPAmore Universale – Unit3 contro la legge Varchi”, che si terrà sabato 21 dicembre, a partire dalle ore 10.30, in Piazza Armando Diaz a Lecco. L’iniziativa ha l’obiettivo di esprimere il dissenso contro la proposta di legge Varchi, attraverso la quale il Parlamento ha recentemente reso la Gestazione per Altri (GPA) reato universale, equiparandola a crimini gravissimi come il genocidio o la tratta di esseri umani.

“La nostra lotta è per il diritto all’autodeterminazione, per una società giusta e per la tutela dei diritti delle Famiglie Arcobaleno. La GPA etica e regolamentata è un gesto di amore, solidarietà e scelta consapevole, non un reato. La legge Varchi è una misura discriminatoria che non solo penalizza chi sceglie la GPA, ma nega anche il diritto delle donne di decidere liberamente sul proprio corpo e la propria vita. Il presidio “GPAmore Universale” si propone come un momento di riflessione e sensibilizzazione, per ribadire il NO fermo alla legge Varchi e sostenere la lotta per l’uguaglianza dei diritti.

Perché partecipare:

  • Per difendere i diritti delle famiglie arcobaleno e di tutti i modelli familiari alternativi che la legge Varchi vorrebbe condannare.
  • Per sostenere il diritto delle donne di scegliere in piena libertà, senza subire discriminazioni o stigmatizzazioni.
  • Per rafforzare la rete delle associazioni e delle persone che credono in una società libera da pregiudizi.
  • Per dire NO a un governo che impone un modello di famiglia unico, limitando i diritti fondamentali e imponendo uno stigma indegno di un paese civile.

La GPA è una pratica regolamentata in molti Paesi del mondo, che offre a molte coppie – sia omosessuali che eterosessuali – la possibilità di diventare genitori. La nuova normativa prevede pene detentive per chi ricorre alla GPA all’estero (anche in Paesi dove è legale e regolamentata), con sanzioni che vanno da tre mesi a due anni di prigione, oltre a multe salatissime comprese tra 600.000 e un milione di euro. E’ inaccettabile, e fa pure inorridire, che la GPA venga paragonata a crimini come il genocidio o la tratta di esseri umani, una visione che nega la realtà di un percorso etico e consapevole. Il presidio di sabato 21 dicembre sarà, dunque, occasione per far sentire la voce di chi ritiene che la GPA rappresenti un’opportunità per molte persone di costruire la propria famiglia in modo consapevole, rispettoso e dignitoso”.