Tavolini in piazza, il Mamaioa al Comune: “Mistificata la realtà”

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Massimo Papara, titolare del Mamaioa, risponde all’assessore Cattaneo

“Dichiarazioni sorprendenti. L’assessore parla di equità ma i fatti dicono altro. Perché il comune ha ignorato la proroga concessa dal Governo?

 

LECCO – Ci scrive Massimiliano Papara, titolare del ristorante Mamaioa, al centro del contenzioso al TAR con il Comune di Lecco per gli spazi assegnati in piazza Cermenati. Con l’entrata in vigore del nuovo regolamento, l’amministrazione comunale aveva assegnato uno spazio differente al locale rispetto a quello usufruito durante il periodo del Covid, assegnato ad un altro esercente che ha l’affaccio di fronte a quella porzione di piazza.

Il tribunale (vedi articolo) ha sospeso lo sgombero dei tavolini ordinato dal municipio nei confronti del locale e riconosciuto la validità della proproga agli spazi ‘extra’ concessa dal Governo ma ignorata dal comune capoluogo.

Di seguito la lettera del ristoratore:

Le dichiarazioni dell’Amministrazione Comunale di Lecco sono a dir poco sorprendenti oltre che frutto di una vera e propria mistificazione della realtà non essendo affatto vero che il ristorante Mamaioa vuole lo spazio di un altro esercente, essendosi verificato proprio l’esatto contrario.

Sorprende che l’Assessore Cattaneo abbia dichiarato in più occasioni che ‘Quel che ci spiace è che si sta affermando la questione di un’attività commerciale che vuole lo spazio di un’altra. Questo ci spinge a fare ricorso al Consiglio di Stato. E’ una questione di equità’.

I fatti dicono altro.

Il ristorante Mamaioa ha presentato, al pari degli altri esercenti, istanza per l’assegnazione in via prioritaria di uno spazio pubblico su Piazza Cermenati indicando quello dalla stessa da sempre occupato (da oltre un decennio).

L’istanza è stata rigettata dall’Amministrazione nella ritenuta applicazione del criterio dell’affaccio diretto che non solo non è previsto dal nuovo Regolamento ma neppure risponde a criteri di logica e di ragionevolezza- come pure riconosciuto dal Tar Milano con l’ordinanza del 27.03.2023 in accoglimento delle tesi difensive dell’Avv. Pieranna Filippi.

Per effetto di tale illegittimo diniego, lo spazio da sempre occupato da Mamaioa è stato arbitrariamente concesso al vicino che così fruirebbe di uno spazio doppio. Quindi secondo l’idea di equità che ha in mente questa amministrazione, mentre Mamaioa dovrebbe essere costretta a spostarsi nella parte opposta della Piazza Cermenati con il rischio di vedere cessare l’attività di ristorazione all’aperto (la cui qualità del servizio verrebbe compromessa), il bar limitrofo raddoppierebbe il proprio spazio!

A questo punto sorgono alcuni punti interrogativi: ma l’amministrazione da che parte sta e soprattutto quale interesse pubblico sta tutelando nel continuare a sostenere che solo il ristorante Mamaioa debba cessare di occupare lo spazio pubblico da sempre occupato per raddoppiare quello di un altro esercente a parità di canone di occupazione percepito!

Infine questa Amministrazione dovrebbe spiegare agli esercenti e alla città perché ha ignorato del tutto la proroga concessa dal legislatore nazionale intimando lo sgombero coattivo al ristorante Mamaioa e costringendola a ricorrere al Tar”.