Verso la 3° dose anche agli under 60, il Palataurus: “Se servirà, ci saremo”

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La convenzione per il centro vaccinale di Lecco scadrà a fine anno ma i tempi della campagna vaccinale potrebbero allungarsi

La proprietà del palazzetto rassicura sulla propria disponibilità a prorogare la convenzione

LECCO – E’ attesa in questi giorni la decisione delle autorità sanitarie sull’estensione della terza dose di vaccino anti-Covid anche alle persone con meno di sessant’anni: una possibilità, questa, che vorrebbe scongiurare il rischio di una quarta ondata di pandemia, già in corso in altri paesi.

La terza dose, o “booster” come è stata definita, punta a rafforzare gli anticorpi sopratutto per quei cittadini che per primi si erano vaccinati nei mesi scorsi e che ora rischiano di affrontare l’inverno e l’insorgere di nuovi contagi con minore copertura vaccinale.

Proprio per questo già da alcune settimane sono in corso anche a Lecco le somministrazioni della terza dose agli anziani e agli over 60, ai pazienti con fragilità, trapiantati e immunocompromessi e anche gli operatori sanitari e sociosanitari, mentre proseguono anche prime dosi dei ‘ritardatari’ e i richiami.

Dal 25 ottobre scorso, con la chiusura del sito vaccinale di Cernusco alla Technoprobe, è attivo un solo centro di vaccinazioni contro il Covid in provincia di Lecco ed è quello avviato in primavera negli spazi del Palataurus.

La proprietà del palazzetto ha concesso gli spazi all’azienda ospedaliera di Lecco (con un rimborso accordato di 550 euro al giorno più Iva) e la convenzione, scaduta a settembre, è stata prorogata alla fine dell’anno.

Ora, la necessità di estendere nuovamente la campagna vaccinale a tutta la popolazione o ad una parte di essa potrebbe allungarne i tempi ben oltre la scadenza della convenzione al 31 dicembre.

“Al momento non ci sono state avanzate ulteriori richieste, ma se ci chiederanno di proseguire l’attività del centro vaccinale allora in quel caso ci saremo” rassicura Alberto Beretta dalla proprietà del palazzetto.

E’ sicuramente una buona notizia perché l’eventuale trasloco del centro vaccinale avrebbe comportato in primis la necessità di una nuova struttura, con caratteristiche idonee tenendo presente anche accessibilità e parcheggi, ancora tutta da identificare anche se qualche ipotesi sul tavolo, a quanto saputo, si stava già predisponendo. Lo stesso Beretta, a fine estate, non aveva nascosto che c’era anche voglia di un ritorno alle normali attività della struttura.

“Quando la campagna vaccinale si concluderà -aggiunge – allora ripartiremo con sport ed eventi”.