A Seruso il riciclo delle capsule di caffè: “Un unicum in tutta Italia”

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Compie 6 anni il progetto di recupero delle capsule di caffè avviato da Silea e Cial insieme a Nespresso

Recuperate oltre 280 tonnellate di alluminio in sei anni grazie all’impianto Seruso di Verderio

VERDERIO – Oltre 280 tonnellate di alluminio recuperate in sei anni e un milione di cittadini raggiunti. Sono numeri importanti quelli registrati da Seruso, l’azienda pubblica che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti nell’intera provincia di Lecco ed in altri comuni delle province di Como e Bergamo.

L’impianto di via Piave a Verderio, oggetto di un corposo intervento di revamping concluso proprio qualche mese fa, si può infatti distinguere, rappresentando di fatto, un unicum, anche per il trattamento della filiera dell’alluminio.

“Siamo qui oggi per festeggiare di fatto un compleanno, quello della collaborazione con in collaborazione con Cial Consorzio Nazionale degli imballaggi in alluminio e Nespresso per il recupero e il riciclo delle capsule in alluminio attraverso la raccolta differenziata multimateriali. Un progetto che ci vede pionieri in tutta Italia permettendo il riciclo anche dell’alluminio di piccole dimensioni, dando la possibilità alle persone di conferirlo nel sacco viola. Un tema che sta prendendo sempre più piede e che per essere portato avanti necessita di impianti e lettori ottici come quelli qui presenti” ha detto Pietro D’Alema, direttore di Silea portando i saluti anche del presidente di Seruso Massimiliano Vivenzio.

Iniziata nel 2017, la collaborazione si è poi estesa a Cem Ambiente, che gestisce i rifiuti nelle province di Monza e Brianza, Milano e Lodi, raggiungendo così oltre 150 comuni e 1 milione di cittadini che possono conferire le proprie capsule esauste in alluminio direttamente nel sacco del multimateriale leggero per la raccolta differenziata.
Questo sistema, uno dei più moderni ed efficienti, e completamente pubblico, ha permesso da marzo 2017 a dicembre 2022 di trattare e portare a nuova vita circa 7 tonnellate di capsule esauste di caffè in alluminio e di recuperare in totale oltre 280 tonnellate di alluminio dalla frazione piccola e leggera.

Presente, per festeggiare l’importante compleanno, anche Silvia Totaro, Responsabile Sostenibilità di Nespresso Italiana: “Questo sistema collettivo rappresenta per noi un progetto molto importante in quanto tassello fondamentale del nostro percorso per incrementare il recupero e il riutilizzo delle capsule esauste in alluminio, ma anche per sostenere e contribuire alla raccolta di tutta la frazione dell’alluminio piccolo e leggero. Sosteniamo infatti un modello di economia circolare in cui i materiali siano concepiti come risorsa anche nel loro fine vita. Siamo convinti dell’importanza di continuare a strutturare progetti e collaborazioni per il recupero delle capsule in alluminio e della frazione piccola e leggera di questo materiale infinitamente riciclabile, e continueremo a investire in Italia per ridurre l’impatto dei nostri prodotti e trasformare i materiali che le compongono in nuove risorse.”

Omar Sozzi, direttore di Seruso

Cosi come spiegato poi nei dettagli dal direttore di Seruso Omar Sozzi in un tour di visita agli impianti (all’interno dei quali vengono separati e destinati al riciclo 20 tipi differenti di materiali da imballaggio) il recupero di alluminio piccolo e leggero avviene con un sistema di vagli in grado di dividere il flusso di rifiuti in tre frazioni – fine, intermedia e grossolana – e, soprattutto, costituito dalla tecnologia ECS (Eddy Current Separator) che sfruttando proprio il magnetismo, raccoglie l’alluminio piccolo e leggero separandolo dai materiali non conduttivi (vetro, pietre, plastica, carta, legno, ecc.). Una porzione di capsule in alluminio che rappresenta circa il 2,5% del materiale presente nel sottovaglio, ma anche blister, coperchi, chiusure in alluminio e materiali poliaccoppiati che, una volta separati vengono avviati al processo di riciclo.

In questo modo, le capsule in alluminio esauste non vengono conferite nella raccolta indifferenziate, ma vengono trasformate in nuova risorsa.

Giuseppina Carnimeo

Notevolmente soddisfatta Giuseppina Carnimeo, direttore generale consorzio Cial, che ha voluto evidenziare come la raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio, in Italia, ha superato la quota del 70%, attestandosi sopra le direttive europee. Non solo, Carnimeo ha anche parlato di “un sistema capillare che consente di valorizzare ogni tipologia di imballaggio, dal rigido al flessibile, e quindi non soltanto lattine per bevande, scatolame, bombolette spray ma anche vaschette, foglio sottile, tubetti e accessori più piccoli come tappi e chiusure”. In quest’ottica, la collaborazione con Nespresso, Silea e Seruso ha permesso di portare avanti con orgoglio l’obiettivo Zero Discarica, 100% Recupero, “obiettivo perseguibile anche e soprattutto grazie ai cittadini, primo anello della catena del riciclo”.