Nuovo incontro a Robbiate tra studenti, sindaci e comitato pendolari per la questione dei collegamenti tra Lecco – Bergamo via Carnate
Le richieste avanzate a settembre sono rimaste solo sulla carta: “La situazione è insostenibile sia da un punto di vista economico che sociale”
ROBBIATE – Le richieste sono rimaste ancora sulla carta. E sindaci e consiglieri regionali del territorio non hanno potuto far altro che rinnovare l’impegno a perorare la causa dei pendolari, sollecitando Regione Lombardia e Trenord a trovare celermente una soluzione che mitighi sensibilmente il disagio causato dall’interruzione della tratta ferroviaria e coinvolgendo nuovamente nell’azione anche il Prefetto di Lecco.
Restano ancora un miraggio le istanze degli studenti pendolari della linea Milano – Bergamo via Carnateche, a settembre, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, si erano riuniti in sala consiliare a Robbiate per ribadire la necessità di introdurre una navetta di più all’andata, con fermata anche a Bergamo Ospedale e dei bus sostitutivi al ritorno al posto dell’attuale combinazione navetta e treno, risultata inefficace e dispersiva.
Nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì, i sindaci del Meratese hanno incontrato i genitori degli studenti della zona che ogni giorno si dirigono a Bergamo per studiare e che dallo scorso febbraio e fino almeno dicembre 2026 patiranno i disagi dovuti all’interruzione della linea Milano Bergamo via Carnate per aggiornarli sullo status quo. Presenti i primi cittadini di Robbiate Marco Magni, Paderno Gianpaolo Torchio, la vice sindaca di Merate Valeria Marinari, la vice sindaca di Verderio Giovanna Riva, il consigliere regionale Gianmario Fragomeli e il rappresentante dei viaggiatori alla conferenza regionale del TPL e referente del Comitato Pendolari del Meratese Francesco Ninno. Assente perché trattenuto per impegni istituzionali il consigliere regionale Giacomo Zamperini che aveva dato la disponibilità a partecipare.
I sindaci hanno riferito ai cittadini dell’esito per il momento infruttuoso dell’incontro tenutosi in Regione il 21 ottobre con l’assessore regionale alla Mobilità Franco Lucente, la direzione traporti di Regione Lombardia e Trenord, nel corso della quale sono state portate avanti le istanze del comitato dei genitori del meratese.
In tale incontro il dottor Vito Tria di Trenord si era impegnato a dare a breve una risposta sulla fattibilità di poter collegare al mattino il Meratese con la fermata di Bergamo Ospedale e per verificare se fosse possibile trovare una soluzione anche per il ritorno.
Nulla però è stato finora comunicato ai sindaci e ai pendolari con i genitori che hanno fatto presente che la situazione è sempre più insostenibile sia dal punto di vista economico che sociale. I pendolari si trovano costretti infatti a pagare non più solo 52 euro al mese pari al costo dell’abbonamento Trenord ma almeno 110 euro per l’abbonamento Ivol in quanto spesso utilizzano per il ritorno o l’autobus C46 o il servizio Autostradale sino a Trezzo e poi l’auto di famiglia. Maggiori costi a cui si sommano le fatiche di doversi svegliare ogni mattina alle 5.30 e per affrontare una lunghissima giornata, comprensiva di un viaggio di ritorno a casa che sovente è di almeno due ore.
Una situazione insostenibile per cui è stato chiesto l’impegno a sollecitare nuovamente Trenord per dare una risposta a un territorio che si vede penalizzato rispetto ad altre zone della Bergamasca, a loro volta coinvolte nello stop alla circolazione dei treni dovuti ai lavori di riqualificazione del tratto Ponte San Pietro Bergamo.
Da qui l’impegno a risollecitare ancora il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio per trovare, insieme a Regione e Trenord, una soluzione che mitighi sensibilmente il disagio causato dall’interruzione della tratta ferroviaria e coinvolgendo nuovamente nell’azione anche il Prefetto di Lecco.