Il sindaco De Capitani fa il punto del contagio dopo la chiusura della primaria con ordinanza di sabato scorso
“La curva ha rallentato la crescita. Speriamo di poter registrare anche una diminuzione anche dei casi di isolamento”
CERNUSCO – 89 persone in isolamento domiciliare di cui 47 con contagio conclamato mentre le altre risultano segnalazioni in attesa di esito e/o stretto contatto con contagio. E’ la fotografia scattata ieri, mercoledì, osservando l’andamento dell’epidemia da Covid 19 in un paese, Cernusco, che risulta particolarmente colpito dal virus nelle ultime settimane tanto che sabato scorso il sindaco Giovanna De Capitani si è trovata costretta a emanare l’ordinanza di chiusura della scuola primaria avendo più delle metà delle classi in quarantena.
Un dato, quello dei contagi avvenuti anche all’interno della popolazione scolastica, che si evidenzia da una parte dal numero di positivi tra i minori (ben 20 sotto i 18 anni) e dall’altro in quello delle persone tra i 45 e i 54 anni (22), in cui potrebbero essere compresi i familiari.
Il numero di contagi segna ancora numeri in aumento anche se la curva sembra aver rallentato un po’ la crescita, come conferma il sindaco Giovanna De Capitani: “Positivo risulta essere un deciso rallentamento della diffusione negli ultimissimi giorni, che fa ben sperare rispetto agli esiti delle ristrettezze disposte con la sospensione delle lezioni in presenza presso la scuola primaria e di tutte le iniziative organizzate per i ragazzi fino agli 11 anni. Restano garantite le attività didattiche in presenza per alunni con disabilità su richiesta delle singole famiglie”.
Il primo cittadino aggiunge: “Potremo esprimere ulteriori valutazioni al termine di questa settimana che mi auguro possa portare almeno ad un arresto della diffusione dei contagi e procedere verso la diminuzione degli isolamenti. Siamo anche a conoscenza di alcuni casi di ricovero, non gravi ma certamente preoccupanti per i famigliari, a cui porgo gli auguri e la vicinanza di tutti i cittadini cernuschesi per un rapido rientro a casa”.
A preoccupare è il discorso delle vaccinazioni, il cui “lento percorso non sta portando ai risultati auspicati, nonostante le rassicuranti comunicazioni di Regione Lombardia. Cerchiamo di non disperdere gli sforzi finora fatti tenendo sempre presente la difficoltà e la fatica quotidiana di tutto il nostro personale sanitario”.