Imbersago. Notte dei Santi al Santuario della Madonna del Bosco

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Madonna del Bosco

L’iniziativa prevista per giovedì 31 ottobre

Un momento di preghiera e riflessione, offrendo un’alternativa alla tradizione di Halloween

IMBERSAGO – Il Santuario della Madonna del Bosco si prepara a celebrare una speciale iniziativa per la notte del 31 ottobre, tradizionalmente associata a streghe e mostri. In questo contesto, è opportuno ricordare un’iniziativa nata nel 2021, quando un gruppo di giovani frequentatori del Santuario propose al Rettore di vivere una “Notte dei Santi“. Questa proposta ha offerto ai Pellegrini un’alternativa significativa e spirituale a ciò che di solito viene celebrato in quella notte, invitando tutti a riflettere su valori di comunione e fede.

Ogni anno, a partire dal 31 ottobre 2021, il Santuario celebra la “Notte dei Santi”, un momento di profonda preghiera. Questa esperienza può essere riassunta in un ABC. Gli organizzatori dell’evento sottolineano: “Potrebbe essere una ‘Notte degli inizi’. A sta per Affascinati, pellegrini incantati dal mistero dei Santi. B rappresenta Beati: il mistero dei Santi e la possibilità di una Santità accessibile a tutti ci rende felici. C simboleggia Contagiosi: sostenuti dai Santi, vogliamo annunciare al mondo la bellezza di Gesù”.

Inoltre, i coordinatori dell’evento aggiungono: “Invitiamo soprattutto i giovani a ‘andare controcorrente’. In una serata in cui la maggior parte dei loro coetanei è impegnata in altre attività, chiediamo loro di percorrere il Santuario, guidati dalla fede di uomini e donne come noi”.

Gli organizzatori spiegano la struttura della preghiera: “Ogni anno apportiamo delle variazioni rispetto al passato. Di solito, scegliamo cinque figure di Santi o Beati, uomini e donne, lasciandoci ispirare dalla loro testimonianza. Per valorizzare la Scala Santa, la ‘Notte dei Santi’ inizia sempre all’esterno del Santuario, proprio sulla Scala Santa. Una volta conclusa la salita, ci raccogliamo attorno a un fuoco, offrendo ai Pellegrini l’esperienza di Mosè, affascinato dall’incendio perpetuo del Roveto”.

Aggiungono: “L’esperienza dei Pellegrini che giungono nei Santuari è spesso questa, uomini e donne ‘scottati’ dal Roveto che è Dio stesso. Ogni Pellegrino rappresenta una persona che si ‘butta’ nel fuoco di Dio. Dopo questo momento ‘esterno’, entriamo per accogliere la testimonianza dei cinque Santi scelti. Al termine, dopo aver ascoltato e meditato sulla Parola di Gesù, viviamo il prezioso momento dell’Adorazione Eucaristica, seguito dal dono della Benedizione Eucaristica”.

I promotori dell’iniziativa riflettono su cosa possa significare l’evento per le persone: “Tutto ha qualcosa da comunicare, se siamo disposti ad ascoltare. Ci sarà chi riderà di questa iniziativa e sceglierà di fare altro, chi accoglierà con gioia questo momento e chi parteciperà solo perché ‘costretto’ da qualcun altro. Insomma, siamo tutti diversi!”.

Inoltre, aggiungono: “Da venticinquenne, possiamo dire che queste iniziative dimostrano innanzitutto che la Chiesa, attraverso i suoi santi pastori, ci vuole bene. Contemporaneamente, a Milano, la Fondazione degli Oratori Milanesi riunirà moltissimi giovani per vivere questo momento. Questo testimonia che, nonostante le mode del mondo che spesso ci trascinano, ci sono persone che scelgono di mettersi in cammino, seguendo i Santi, per affermare che la vita ha senso solo se vissuta alla presenza del Signore. Senza dover essere supereroi. E, soprattutto, evidenzia che i nostri paesi e le nostre città sono pieni di giovani straordinari.”

“Dietro le cronache, spesso distorte, che dipingono una gioventù perduta e senza futuro, ci sono giovani straordinari che sono ancora capaci di portare speranza – continuano i coordinatori – Si sostiene che la Chiesa sia giunta al capolinea; forse i numeri possono suggerire questa idea, ma il cuore umano sa bene che non è e non sarà mai così”.

Gli organizzatori spiegano il motivo per cui propongono di rinunciare alla cena: “Si tratta di un gesto significativo. A chi sceglierà di vivere questo momento verrà chiesto di rinunciare alla cena, offrendo il corrispettivo per sostenere i bambini colpiti dalla guerra. Questo gesto ha un duplice significato. Prima di tutto, afferma che siamo molto più della nostra corporeità, e poi rappresenta un’opportunità per aiutare i bambini delle popolazioni coinvolte in questo drammatico conflitto”.

Infine, concludono: “Attualmente è tutto da definire riguardo alle iniziative specifiche per i giovani durante l’Anno Santo. Sappiamo che il Rettore, insieme ai Padri del Santuario, stanno lavorando per progettare l’anno. Non mancheranno sicuramente momenti di preghiera come questi, così come attività dedicate a ragazzi e giovani”.

Locandina
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