Da inizio pandemia i positivi al Covid a Merate sono stati 664, pari al 4,5% della popolazione
Sono due le classi in quarantena a Merate: una al liceo Agnesi e una alla primaria di Sartirana. Attivata la didattica a distanza
MERATE – Una classe in quarantena al liceo Agnesi e una alla primaria di Sartirana. E’ il bilancio di questa settimana a Merate, dove i contagi da Covid stanno facendo registrare, così come sottolineato dal sindaco Massimo Panzeri nel bollettino diramato oggi, venerdì 5 febbraio, un lieve incremento dei positivi.
“Non è il momento di abbassare la guardia” puntualizza il primo cittadino, rivolgendo un invito, a tutti i cittadini, a mantenere un comportamento adeguato e responsabile in vista dell’imminente fine settimana, il primo in zona gialla e quindi con più possibilità di spostamenti, dopo settimane di restrizioni.
“Ricordo a tutti che questo virus lo si affronta e combatte facendo ognuno la sua parte. Mi rivolgo in particolar modo ai giovani che invito a non eccedere nei comportamenti e anche agli esercenti pubblici a cui chiedo collaborazione e rispetto dei dispositivi tutt’ora in essere”.
I dati Covid a Merate
Da inizio pandemia, a febbraio, i casi di positività al Covid sono pari a 664 persone, pari al 4,5% della popolazione meratese. Le persone attualmente positive sono 35 con un incremento di 8 rispetto al precedente bollettino. I sottoposti a sorveglianza (in cui non sono ancora ricompresi, essendo i dati diffusi dalla Prefettura fermi a ieri, giovedì) ancora i compagni di classe dell’alunno positivo alla primaria di Sartirana) sono pari a 27, di cui tre di età inferiore ai 20 anni.
“In generale i numeri restano contenuti ma non vanno sottovalutati questi campanelli d’allarme, soprattutto se, come in un paio di casi, provengono dalle scuole” conclude il sindaco. Anche il collega di Casatenovo, Filippo Galbiati, commentando il trend di dati di questi primi giorni di febbraio, aveva registrato la minor incidenza del virus rispetto alle settimane dello scorso autunno, sottolineando però come il virus sia ancora in circolo, soprattutto tra i più giovani.