Merate: “Ecco perché abbiamo ridotto il tempo scuola”. La preside risponde ai genitori

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L’istituto comprensivo di Merate ha scelto di mantenere le 27 ore per tutti i plessi della primaria

“Scelta unanime, sofferta, ma inevitabile alla luce della minaccia della variante Delta: verranno mantenuti gli stessi gruppi classi”

MERATE – Parla di una decisione unanime, “sofferta, ma inevitabile” la preside Antonina Raineri, dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Merate, realtà che ha scelto, dopo il consiglio di istituto del 30 giugno, di mantenere anche per il prossimo anno scolastico il tempo scuola a 27 ore per tutti i plessi della scuola primaria, e quindi per le scuole di Montello, Sartirana e Pagnano.

Una decisione che ha provocato la reazione di un gruppo di genitori, pronti a promuovere una raccolta firma per chiedere alla scuola di tornare sui propri passi. Motivando tutte le ragioni che hanno portato il consiglio di istituto a scegliere di mantenere le 27 ore anche per il prossimo anno scolastico, la dirigente scolastica si è detta disponibile, insieme ai docenti, a un confronto con i genitori che si oppongono alla decisione delle 27 ore, ma anche con quelli che invece ne comprendono le motivazioni e sono favorevoli, con il Consiglio di Istituto e con il Comitato Genitori. “E’ sempre necessaria una partnership educativa tra famiglia e scuola fondata sulla condivisione dei valori e su una fattiva collaborazione, nel rispetto reciproco delle competenze”.
Raineri ricostruisce poi nel dettaglio come è nata la decisione, visto che in origine era stato ipotizzato di tornare all’assetto organizzativo pre scuole: “In vista dell’anno scolastico 2021/2022 e tenendo in considerazione l’emergere del problema legato alla diffusione della variante Delta del Covid, che colpisce particolarmente i più giovani, l’Istituto si è da subito attivato per valutare diversi scenari organizzativi del tempo scuola, tenendo sempre in considerazione il benessere degli alunni e ha interpellato subito l’Ufficio tecnico del Comune per effettuare una ricognizione degli spazi ed una collocazione dei bambini, nel rispetto del minimo distanziamento possibile, visto che era precisa intenzione ripristinare l’assetto organizzativo richiesto dalle famiglie. Acquisiti gli schemi e i dati relativi, dopo aver sentito il parere del Collegio dei Docenti, è stato immediatamente convocato il Consiglio di Istituto per le necessarie valutazioni sull’organizzazione scolastica”.
Ed è in questa sede che si è deciso, all’unanimità, per il mantenimento delle 27 ore del tempo scuola al fine di mantenere anche dei gruppi classe creati lo scorso anno e garantire il rispetto del distanziamento in classe nella preoccupazione che la variante Delta possa far sentire i suoi effetti soprattutto nella popolazione più giovane che non è vaccinata.
Ecco punto per punto la corposa risposta della dirigente scolastica.

• Già dallo scorso anno scolastico, a causa del distanziamento, si è reso necessario creare più gruppi classe (con un numero minore di alunni per gruppo), di conseguenza con lo stesso numero di docenti si sono dovute coprire più classi del previsto. A tal fine si è resa necessaria una diminuzione del tempo scuola per recuperare ore di docenza da mettere sulle nuove classi create e sulla copertura delle mense aggiuntive (più classi=più mense). Per far ciò si è passati dalle 29/ 40 ore, alle 27 ore per tutti. L’ipotesi di tornare alle 29/40 ore, comporterebbe che i piccoli gruppi classe sparirebbero (es: classi future seconde di Montello : avremmo tre sezioni da 23 alunni e non più i 4 gruppi da 17/18 alunni, ciascuno
attuati quest’anno per il distanziamento),mescolando nuovamente gli alunni, divisi lo scorso anno.
• Indipendentemente dal tempo scuola, comunque, l’orario di servizio dei docenti rimane invariato; quindi la scelta di togliere il venerdì pomeriggio (e non un altro pomeriggio qualsiasi) per il tempo scuola di 27 ore, è stata legata al fatto che i bambini dimostrano particolari fatiche di concentrazione e di rendimento, in modo particolare l’ultimo
giorno della settimana scolastica, che li vede oggettivamente stanchi.
• Non è possibile diversificare i tempi scuola assegnando un numero maggiore di docenti a un plesso in cui effettuare le 29 ore ( ad es. a Pagnano) ,perchè si priverebbero dei docenti necessari altri plessi che hanno dovuto realizzare più gruppi classe del previsto, ( es. Montello con 27 per per tutte le sezioni); infatti il numero totale di docenti assegnati all’Istituto non viene calcolato dall’UST distinto per plessi, ma è unico.
• ll tempo di 27 ore è un tempo scuola previsto dal Ministero dell’Istruzione, che indica come tempi scolastici per il diritto all’istruzione: 24 ore, 27 ore e fino a 30 ore settimanali; proponendo le 27 ore, (che figurano come possibile scelta nelle domande di iscrizione per tutte le scuole italiane), non viene leso alcun diritto degli alunni.
• L’emergenza sanitaria prorogata fino al 31 dicembre 2021, impone un atteggiamento di natura prudenziale, anche in caso di un eventuale e purtroppo sempre più probabile ritorno alla DAD, dato anche che la variante Delta sembra colpire maggiormente le fasce più giovani, che non sono vaccinate.
• La vita scolastica e la didattica saranno ancora condizionate dalle misure di sicurezza (distanziamento, utilizzo delle mascherine, intervallo e pranzo in classe, ingressi/uscite differenziati…).
• Nella quasi totalità delle classi sono inseriti alunni diversamente abili o con bisogni educativi speciali che necessitano di spazi adeguati, affiancati dalle figure di riferimento; nel caso di classi molto numerose, quindi, questi alunni sarebbero costretti ad uscire sempre dall’aula, perché le persone presenti (alunni, docenti, educatori) sarebbero
eccedenti il numero massimo previsto e i bambini vedrebbero così leso il loro diritto all’inclusione ed alla socialità.
• Nelle cinque classi di Montello con 23 alunni (future classi seconde e due quarte), che hanno inseriti ciascuna due alunni disabili con la presenza di educatore/docente di sostegno, si totalizzerebbero 26 presenze in classe e le aule polifunzionali disponibili a Montello per tale capienza sono solo 3. Inoltre, durante l’estate, vengono continuamente
iscritti a scuola nuovi alunni che trasferiscono la residenza da altri comuni o arrivano da altri Stati.
• Nel caso della collocazione degli alunni nelle aule polifunzionali, inoltre, particolarmente grandi, i bambini collocati in fondo fanno molta fatica a seguire la lezione ed ascoltare il docente ed i compagni che parlano con la mascherina; nel corrente a.s. 2020/21 queste aule sono state utilizzate dalle classi quinte, ma con evidenti difficoltà.
• La presenza di 23/24 alunni nella stessa aula renderebbe più complicata la consumazione del pranzo in classe o in alternativa obbligherebbe ad un maggior numero di turni mensa a Montello.
• I criteri oggettivi sul piano tecnico (planimetrie e mq per alunno) si devono necessariamente rapportare alla reale gestione quotidiana della didattica e del setting scolastico (tempo e spazio per l’attività); la proposta di togliere gli armadi dalle aule di Montello (consentendo di recuperare uno spazio di 25/30 cm per aula) comporterebbe la difficoltà di gestire in classe il materiale scolastico, creando continuo movimento
verso l’esterno dell’aula, senza garanzia di sicurezza e rispetto del distanziamento tra gli alunni.
• L’IC di Merate, grazie alla collaborazione del Comitato Genitori, sta lavorando per proporre alle famiglie, di cui si comprendono le reali difficoltà organizzative, l’integrazione del tempo scuola a 29 ore/ 40 ore attraverso una proposta educativa/didattica dell’associazione Airone, che permetterebbe in tutti i plessi la copertura del venerdì (ed
eventualmente anche del mercoledì pomeriggio solo a Montello), attraverso un piccolo contributo e la scuola si impegnerà, comunque, a cercare attraverso le istituzioni un possibile sostegno per le famiglie più bisognose.
• L’IC di Merate non si è mai sottratto al confronto con le diverse componenti, tuttavia le problematiche sollevate dal gruppo di genitori sono state inviate via email di segreteria la sera del venerdì 23 luglio scorso (pur sapendo che gli uffici aprono il lunedì mattina),
immediatamente prima della diffusione mediatica del sabato 24, senza lasciare il tempo al confronto, alla rielaborazione di qualsiasi risposta e/o prevedere la discussione in opportuna sede