Presentate in commissione le idee progettuali per realizzare la casa della musica a Cascina Galli
L’amministrazione comunale ha già presentato una pre candidatura del progetto a Fondazione Cariplo: “Sarà il fiore all’occhiello della città”
MERATE – Quattro idee per dare vita alla Casa della musica laddove oggi sorge Cascina Galli. Sono state presentate sabato durante una commissione territorio allargata all’intero consiglio comunale i progetti, redatti da quattro progettisti, per la creazione di un polo musicale che, nato per rispondere alle esigenze di spazio di quattro associazioni, ovvero Banda sociale Meratese, Coro La Torr, Coro Suono antico e Scuola di musica San Francesco, vorrebbe diventare anche il fiore all’occhiello della città, valorizzandone la vocazione musicale.
Un sogno condiviso
“Crediamo in questo progetto e ci siamo già mossi per presentare una pre candidatura alla Fondazione Cariplo per reperire dei finanziamenti” ha chiosato, a inizio seduta, il sindaco Massimo Panzeri, ricordando la firma, lo scorso 26 settembre, della dichiarazione di intenti tra amministrazione comunale e associazioni. La parola è poi passata ad Alessandro Vanotti, presidente della Commissione territorio: “Inizia oggi un iter progettuale importante. Quattro progettisti hanno accettato di presentare il loro lavoro e bisognerà poi scegliere quale portare avanti”.
Progetti diversi, presentati nell’ordine stabilito dal sorteggio, accomunati dallo slancio con cui la proposta è stata recepita e anche, sostanzialmente, dalla previsione di spesa che si aggira intorno ai 6 milioni di euro.
Architetti Omassi – Giudici
“Siamo partiti dall’analisi della cascina o meglio di quello che è rimasto, constatando che un recupero sarebbe troppo dispendioso visto lo stato totale di abbandono del rudere”. E’ la premessa dell’architetto Paolo Omassi che ha voluto ringraziare le associazioni e Pierpaolo Arlati, presidente della Banda sociale Meratese, per avere messo in cantiere l’idea iniziale. Partito da uno studio sul contesto storico e sull’analisi del territorio e della viabilità, lo studio redatto da Omassi, che ha anche creato un logo per la casa della musica scegliendo il play della musica, si caratterizza per un “progetto che si sviluppa secondo le esigenze funzionali delle associazioni, creando una casa che non è però uno spazio autonomo delle varie associazioni”.
Largo quindi alle due grandi sale prove di banda e scuola di musica e tante aule didattiche per le lezioni. “La peculiarità è che tutti gli spazi sono intercambiabili e non c’è distinzione tra fronte e retro”. Non solo. “Abbiamo pensato a un edificio che dialogasse con la storia del luogo e con ciò che c’è intorno e con la città di Merate. Contestualizzato con materiali che richiamo i vecchi materiali della cascina”. Fondamentale anche la creazione di un’area verde vero e proprio completamento, anche visivo, della casa della musica.
Marianna Comotti – Elena Formenti
Ha invece parlato di una costruzione pensata per impattare il meno possibile sul territorio l’ingegnere Marianna Comotti che, nello studio condiviso con la collega Elena Formenti, ha sottolineato di essersi lasciata ispirare dalla “suggestione della cascina”, creando uno spazio comune interno fruibile tutto l’anno. “Sono un ingegnere un po’ atipico e preferisco gli alberi al cemento. Per questo abbiamo cercato di rimanere nella striscia del costruito facendo in modo che la percezione di chi passa sia di non avvertire più costruito”.
L’edificio pensato è stato costruito su quattro blocchi distinti, in modo da poter collocare, una di fronte all’altra, le sale prove lasciando anche le singole aule fruibili per spettacoli e conferenze in maniera autonoma.
L’onda di Roberto Sacchetto
E’ invece partito dal concetto di onda musicale l’architetto Roberto Sacchetto presentando un progetto che vuole essere innovativo per materiali, percezione e impiantistica. “Ringrazio per avermi dato questa opportunità di esprimere la mia fantasia, partecipando a un’iniziativa pubblica” ha sottolineato raccontando di essersi voluto spingere oltre, trasportando un’onda sinusoidale in uno spazio ben definito come cascina Galli.
Realizzata in acciaio, rivestita in alluminio, con campate lunghe fino a 26 metri e un’ampia vetrata all’ingresso, l’onda, che vede sviluppati tutti gli spazi lungo la curva che si interrompe in un’ampia vetrata d’ingresso, sarebbe dotata anche di giardini pensili, ideali per la convivialità anche di chi non utilizza la casa della musica per le prove.
Hugo Mura
Il progetto presentato dall’architetto Hugo Mura insieme a Mara Giani e Michela Ghezzi, parte dalla volontà di voler rievocare la cascina Galli, realizzando anche un totem della casa della musica per dare visibilità alla struttura stretta tra la casa di riposo Frisia, la caserma dei Vigili del Fuoco e l’edificio commerciale dell’Unieuro.
L’edificio riprende il tipico materiale lombardo del mattone e vuole costruire due spazi aperti: una piazza pubblica, all’interno della quale verrebbe posizionato il totem e una corte inerbita, ideata come un’area più riservata, dove potranno essere organizzate concerti ed eventi musicali.
“Alla città non serve un altro condominio”
Soddisfatto, al termine dell’incontro, il sindaco Panzeri che ha ricordato come nelle precedenti amministrazioni Cascina Galli fosse sempre considerata la moneta di scambio per realizzare qualcosa d’altro. “Siamo convinti che la città non abbia bisogno di un altro condominio, ma di uno spazio da mettere a disposizione delle associazioni con un’offerta culturale di qualità”. Pronto a muoversi per la modifica al Piano di governo del territorio necessaria per cambiarne la destinazione d’uso, Panzeri ha poi indicato come la road map dell’iter preveda la cernita tra uno dei quattro progetti al fine di bussare poi di reperire i finanziamenti per trasformare il sogno in realtà.
Pierpaolo Arlati ha preso parola per esprimere la soddisfazione di vedere portata avanti una bella idea culturale, sottolineando però di “non fare voli pindarici perché non ne abbiamo né la capacità né le possibilità economiche. Ricordiamoci che dobbiamo fare una scuola di musica e le attività culturali ad esse collegate”.
Il consigliere di minoranza Alessandro Pozzi ha condiviso la bontà del progetto, sottolineando però la collocazione infausta della casa della musica, stretta tra altri spazi. “Avremmo auspicato soluzioni diverse tra cui la valorizzazione di Villa Confalonieri più centrale, di pregio e oggi sottoutilizzata”.