Negli ultimi giorni si sarebbero verificati circa venti decessi
Tre dipendenti sono risultati positivi al tampone mentre 86 ospiti sono in osservazione per sintomatologia febbrile e respiratoria
MERATE – “Una situazione emergenziale. Per questo abbiamo inoltrato, come Cgil, Cisl e Uil, una richiesta di incontro ai vertici degli Istituti milanesi Martinitt e Stelline e Pio Albergo Trivulzio, di cui anche il Frisia fa parte”. A parlare è Catello Tramparulo, segretario della Fp Cgil, alla luce della situazione vissuta a seguito dell’emergenza Covid 19 all’interno della struttura socio residenziale meratese. Una situazione di emergenza che pressoché tutte le Rsa stanno vivendo, alla luce anche della particolare aggressività mostrata dal coronavirus nei confronti della popolazione più anziana.
“Abbiamo chiesto all’azienda di poterci confrontare sui dati e sulle informazioni che ci arrivano dal personale”. L’Istituto, dal canto suo, pubblica ogni giorno sul proprio sito internet il rendiconto della giornata. A ieri, martedì 31 marzo, tre dipendenti sono risultati positivi al tampone del covid 19 e uno di questi risulta ancora ricoverato in ospedale. “Si segnalano assenze per sintomatologia febbrile, disposte dal medico di medicina generale e monitorate dal medico competente, dall’Azienda e da Ats” si legge sempre nella nota. Per i sindacati sarebbero ben una sessantina i lavoratori in malattia con un conseguente problema di organico per quelli rimasti a esercitare la professione nella struttura.
Quanto ai pazienti, sono 86 quelli in osservazione per sintomatologia febbrile e respiratoria, 6 quelli critici. Impossibile però accertare un’eventuale infezione da covid 19 visto che i tamponi non vengono effettuati.
Nella nota si legge: “Tutto l’Istituto Frisia di Merate risulta isolato. Previsto l’uso cautelativo dei dispositivi di protezione individuale completi su tutta la struttura. Dal 22 febbraio lʼAzienda ha disposto che i pazienti con sintomatologia febbrile e/o respiratoria a insorgenza acuta vengano posti in ʻosservazione cautelativaʼ cioè in camera singola o, se non disponibile, con altri pazienti che presentino analoga sintomatologia; lʼingresso in camera del personale, sanitario e non, avviene utilizzando i dispositivi di protezione previsti per evitare la trasmissione di infezioni ai restanti ospiti”.
Nessuna informazione ufficiale invece sul numero di decessi registrati nella struttura, seppur il dato sarebbe fortemente in ascesa rispetto a quanto registrato nello stesso periodo dello scorso anno. Negli ultimi dieci giorni si sarebbe verificata infatti una ventina di morti di ospiti della struttura anche se, anche in questo caso, è impossibile conteggiarli come covid 19.
“Anche per questo noi vorremmo un incontro e un confronto con la Rsa. Teniamo presente che la Lombardia è oggi la regione con più contagiati ed è anche la regione con il più alto numero di Rsa”. I sindacalisti hanno anche chiesto di istituire un tavolo di confronto per affrontare, a tutto tondo, la questione delle Rsa alla presenza anche del prefetto Michele Formiglio e dei sindaci delle città più grandi della Provincia di Lecco.