Intervento dell’associazione presieduta da Roberto Fumagalli
“Altri interventi ipotizzati o in corso (prelievi ipolimnici dai fondali, ecc.) rischiano di essere un palliativo”
ANNONE BRIANZA – “Per risolvere il problema dell’eutrofizzazione delle acque del lago di Annone occorre agire – in termini di assoluta priorità – sugli scarichi fognari, che arrivano nel lago attraverso le rogge e i torrenti immissari”.
Il Circolo Ambiente Ilaria Alpi, presieduto da Roberto Fumagalli, interviene sul tema delle alghe nel lago di Annone.
“Come risaputo – non da ora ma ormai da svariati decenni – il fenomeno della formazione delle alghe è dovuto all’immissione nel lago, per lo più tramite gli affluenti, di ‘nutrienti’ che possono avere più origini, le più comuni sono: le acque reflue, ovvero scarichi fognari non collettati che, direttamente o tramite i canali scolmatori, finiscono nelle rogge e torrenti e da qui nel lago; i fertilizzanti (ricchi di azoto e fosforo) utilizzati in agricoltura, che finiscono nei corsi d’acqua e nel lago per dilavamento, soprattutto in coincidenza con le forti piogge”.
Il Ilaria Alpi afferma che finché non si risolverà il collettamento di tutti gli scarichi fognari (anche piccoli) e si interromperà l’uso/abuso dei fertilizzanti in agricoltura, il lago non sarà risanato: “Periodicamente – soprattutto in coincidenza con periodi di gran caldo a cui purtroppo siamo sempre più abituati – si dovrà assistere alla formazione delle alghe. Altri interventi ipotizzati o in corso (prelievi ipolimnici dai fondali, ecc.) rischiano di essere un palliativo. I decisori politici non possono non sapere che la priorità per il risanamento delle acque del lago di Annone deve necessariamente passare attraverso l’intercettazione degli scarichi delle fogne”.