Colori, quadri, stoffe, murales e porcellana, da 20 anni gestisce con successo il suo negozio a Introbio
“Dopo il liceo artistico ho capito che l’arte sarebbe stata la mia strada”
INTROBIO – Chi passa nella strettoia di Introbio, sotto i portici, non può non fermarsi ad ammirare le vetrine del negozio “Pensieri e Colori” che Beatrice Combi gestisce da ormai 20 anni con tanta soddisfazione. Ma chi è Bea (tutti la conoscono con questo diminutivo)? Siamo andati a trovarla nel suo “regno”, in mezzo alle sue opere e siamo rimasti molto colpiti dalle sue creazioni: quadri che sembrano fotografie, composizioni floreali, cuscini dipinti ma non solo… Non di rado la chiamano per realizzare anche murales sulle facciate delle case, paesaggi montani, animali, scene agresti e lei non si tira indietro. Sue anche le creazioni dei trofei della ZacUp, la nota skyrace di Pasturo, piatti in ceramica abilmente dipinti.
I primi murales con il ricordo del padre nel cuore.
“Sono nata a Introbio 47 anni fa, fin da piccola la mia passione erano i colori e il disegno. A 14 anni ho realizzato il mio primo dipinto murale, come soggetto gli animali delle nostre montagne, caprioli, camosci, cervi, gli animali che mio padre adorava”.
Dopo la scuola media inferiore capisce che sarebbe diventata un’artista.
“Ho frequentato il liceo artistico ed era sempre più forte la convinzione che l’arte
sarebbe stata la mia professione così, dopo il diploma, mi sono iscritta all’accademia
di belle arti ‘Carrara’ a Bergamo”.
Le prime opere artistiche sono porcellane dipinte.
“A 15 anni, per hobby, ho iniziato con la pittura su porcellana con tecnica americana
‘olio molle’ dove dalla macchia di colore riesco a far nascere fiori, frutta, animali e
paesaggi. Da lì ho iniziato a ‘sfornare’ pezzi dipinti decidendo di aprire, dopo la
laurea, il negozio che attualmente gestisco con tantissime soddisfazioni”.
A dimostrazione che la strada era quella giusta le tantissime le richieste, a volte anche bizzarre.
“Nel corso di questi 20 anni di attività in negozio ho avuto moltissime richieste,
alcune anche ‘bizzarre’ (come un dipinto della chiesa di Biandino con la Grigna al posto del Pizzo dei Tre Signori sullo sfondo) , ma sono sempre alla ricerca di idee nuove per accontentare i clienti. La mia arte spazia dal legno alla tela, dall’oggettistica personalizzata alla pittura su vetro, passando dai dipinti murali… Questi ultimi sono la mia grande passione: lavorare sulle grandi dimensioni ma curando sempre il particolare con precisione, alla fine dell’opera ti rende orgogliosa di quello che sei riuscita a trasmettere a chi si ferma ad ammirare la tua creazione”.
E poi la collaborazione con la ZacUp e una curiosità legata ai ciocott (campanacci per le mucche)
“Ormai da tempo realizzo alcune opere con cui gli atleti della ZacUp vengono premiati. In particolare, un anno l’organizzazione mi hanno chiesto di dipingere un ciocott da 15 Kg di cui vado particolarmente orgogliosa perché da lì è nata una specie di moda: in tanti da allora vengono in negozio con campanacci che hanno a casa o appena acquistati alla Camp per chiedermi di decorarli, non avrei mai pensato che la cosa potesse avere un simile riscontro”.
Dopo le interviste a Leonello Caddeo, Lauro Baruffaldi e Alberto Melesi la Valsassina si conferma una terra florida per gli artisti. Chi lo fa solo per passione e chi, come Bea, è riuscito a trasformare la propria passione in una professione. Tutti però sono accomunati dall’estro e dalla voglia di creare ispirandosi alla natura: una radice, un pezzo di legno, un sasso, uno scorcio di paesaggio possono diventare opere d’arte, ma sempre con la Valsassina nel cuore!