LECCO – Una domanda sta attanagliando i tifosi della Calcio Lecco, proprio nell’anno del Centenario: qual è il futuro bluceleste? Dopo la debacle di Mantova la squadra è finita in Serie D e ora l’avvenire della società è pressoché incerto.
Partiamo dai giocatori: a causa della retrocessione in un campionato dilettantistico i calciatori e lo staff tecnico si vedono rescindere il contratto e quindi sono liberi di accasarsi dove vogliono nella prossima stagione. La rosa è quindi totalmente da rifare (per il terzo anno di fila), il che vuol dire ulteriori costi per via don Pozzi, quantificati in circa 600mila euro. Il problema più grosso è però la società: Sergio Invernizzi (detentore del 79% delle quote) e Salvo Zangari (titolare del 20%) sono ai ferri corti da tempo. L’industriale lecchese inoltre si è dimesso da presidente già il 24 gennaio di quest’anno, stanco di subire insulti e contestazioni soprattutto allo stadio. La carica è rimasta vacante, ma da lì in poi le veci del numero uno le ha fatte il socio di minoranza. Con il passare del tempo tra i due si è arrivati alla rottura quando, l’8 maggio, Invernizzi ha diramato un comunicato con la volontà di regalare la Calcio Lecco a Zangari, che però si sarebbe dovuto sorbire più di 300mila euro di stipendi. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è caduta il 17 maggio, giorno in cui i giocatori hanno fatto sapere di non aver ricevuto la totalità degli stipendi, il tutto a causa delle “incomprensioni” tra i soci.
“Sono molto deluso per la retrocessione – fa sapere il socio di minoranza – adesso devo riordinare le idee per capire cosa fare. Sono arrivato a Lecco, un anno fa, per aiutare il settore giovanile, non avrei mai pensato di dover occuparmi anche della prima squadra e men che meno retrocedere. Comunque ho fatto volentieri tutto ciò che ho attuato durante l’annata”. Adesso Zangari vuole prendersi una settimana per analizzare il futuro: “Quest’anno ho speso molti soldi, ho messo la faccia nel progetto e ho occupato moltissimo tempo che avrei potuto utilizzare per il lavoro. Ora voglio capire cosa fare per far sì che tutto questo non sia stato buttato al vento. Deciderò ciò che devo fare in questi giorni, lavorando intensamente”. Le soluzioni sono molteplici, anche quella di lasciare la squadra. “È possibile – ammette – non è tra le prime ipotesi, ma adesso non so ancora”.
Intanto Francesco Lamazza, direttore sportivo dei blucelesti, dichiara di voler rimanere. “Ho dato la disponibilità per restare nella prossima stagione – spiega – lasciare la squadra in questo modo mi dà l’amaro in bocca, soprattutto per quello che ho visto a Mantova: una curva che applaude i giocatori appena retrocessi è un forte esempio di dignità, mai visto in Italia. Sono in debito verso Lecco”.