LECCO – I ragazzi dell’Aurora San Francesco tra le numerose attività sportive svolte hanno deciso, da qualche tempo, di farsi promotori dell’hitball. Dopo mesi di allenamenti a questo particolare gioco di squadra, i giovani del rione lecchese di Santo Stefano, domenica scorsa, si sono recati a Torino per una giornata organizzata dalla Federazione Italiana Hitball giocando contro atleti provenienti da più parti d’Italia. Forte di questa avventura, l’Aurora cerca di diffondere questo sport sorto proprio a Torino nel 1986, grazie agli allenamenti che si svolgono ogni mercoledì sera alla palestra Carducci.
L’hitball è uno sport di squadra in cui il contatto fisico è praticamente assente (l’invasione ripetuta nel campo avversario può condurre anche all’espulsione) e lo scopo del gioco è quello di fare hit (gol) nella porta avversaria, alta poco più di due metri e lunga circa come il lato corto del campo da basket. La palla utilizzata è leggermente più grande e composta da una miscela più morbida rispetto a quella di pallavolo: può essere colpita solamente con le braccia al momento del tiro decisivo alla ricerca dell’hit, che deve essere effettuato dalla zona di attacco o da quella di difesa. Non è valido un tiro dalla zona neutra vicino al centro del campo, in cui si murano i tiri avversari o si recupera il pallone. Ogni squadra mette in campo contemporaneamente cinque giocatori (i cambi sono volanti) che si possono scambiare le posizioni ma devono essere sempre tre in difesa e due in attacco. Raramente il gioco viene interrotto dall’arbitro, che fischia ad esempio quando si superano i cinque secondi per completare un azione, durante la quale un giocatore può colpire la palla anche più volte, ma non di seguito. L’obiettivo della federazione dell’Hitball è quello di portare al più presto questo sport, che quest’anno compie 20 anni, a far parte degli sport olimpici.
Qui un video dimostrativo di alcune fasi di gioco