BALLABIO – Grandi emozioni, sabato sera, al Centro Polifunzionale di Ballabio dove la locale sottosezione del Cai ha festeggiato, con una serata davvero speciale, i 30 anni dalla conquista dell’Ama Dablam (6856 m) premiando tutti i protagonisti di allora e ricordando quelli scomparsi.
Ad introdurre la serata, Giosuè Beri, ex presidente del Cai Ballabio (assente giustificato l’attuale presidente Giuseppe Orlandi “Calumer”) che ha da subito ringraziato i numerosi presenti lasciando poi la parola ad Alberto Benini. Quest’ultimo, scrittore e amico di Casimiro Ferrari, a capo di quella celebre spedizione che permise ad una prima cordata italiana di mettere piede sull’imponente Ama Dablam, ha introdotto i due filmati: il primo caratterizzato da una serie di diapositive e il secondo, un vero e proprio video, che lo stesso Casimiro volle realizzare e che oggi è diventato un vero e proprio cimelio e un docufilm in presa diretta sulla storia di quella celebre spedizione.
“In quell’occasione – ha sottolineato Benini – Casimiro volle gettare un ponte tra i due club Lecchesi, i Ragni e i Gamma, gruppo che nacque da una costola dei Ragni. Casimiro guardava oltre, voleva raggiungere un obiettivo facendo leva su alpinisti forti, motivati e non importava in che casa fossero nati”.
Casimiro ci riuscì, portando in cima alla vetta Giuliano Maresi, Bruno Lombardini e gli allora giovanissimi Carlo Aldè, Mario Panzeri e Danilo Valsecchi, cordata quest’ultima che Casimiro volle sempre davanti a sè, convinto che fosse quello il modo per far crescere le nuove generazioni. Salirono l’Ama Dablam lungo lo spigolo Nord, impresa fino ad allora mai riuscita ad una spedizione italiana.
La serata è poi proseguita con la consegna di una targa ricordo a tutti i membri della spedizione e anche a coloro che sono stati a supporto di questa impresa, ovvero: Luigi Corti, Giuseppe Invernizzi, Pietro Frigerio, l’assente Giovanni Carcianiga “Stizza” e il compianto Natale Dell’Oro.
Poi passerella doverosa per i protagonisti della spedizione, con i figli di Casimiro, Laura e Ugo che in memoria del padre hanno ritirato la targa ricordo, quindi l’incontenibile Bruno Lombardini, Mario Penzeri, Danilo Valsecchi, Carlo Aldè, assente giustificati Giuliano Maresi e Sandro Liati.