Intervista a tutto tondo al primo cittadino di Merate Mattia Salvioni
“Il 2025 in pillole? Tanto lavoro, molta programmazione e tanta passione: fare il sindaco è anche divertente”
MERATE – Tanto lavoro, anche se spesso non riconosciuto da fuori. Molta programmazione, per non trovarsi impreparati di fronte alle incognite della vita e agli schiribizzi della burocrazia. E molta passione che fa sembrare perfino divertente (almeno a volte) l’aver trasformato l’ufficio a Palazzo Tettamanti in una seconda casa. Abbiamo incontrato Mattia Salvioni, sindaco di Merate dal giugno 2024, per un bilancio del 2025, trasformato inevitabilmente in un resoconto di questo primo anno e mezzo di mandato alla guida della seconda città della Provincia di Lecco.
“La Merate di domani inizia oggi” era lo slogan della campagna elettorale 2024 della sua lista. Questo percorso è iniziato? Quali sono i punti distintivi?
Assolutamente sì. In questo anno e mezzo di mandato abbiamo lavorato tanto e su più fronti a cominciare dalle opere ereditate dalla precedente amministrazione comunale. Dei sei grandi interventi aperti, ne abbiamo chiusi quattro, ovvero la pista di pump track a Brugarolo, la riqualificazione dell’area di San Rocco, il restauro dello scalone del collegio Manzoni e la riqualificazione dell’isola ecologica. Restano da completare i lavori relativi all’ampliamento della caserma dei Vigili del Fuoco con la realizzazione del polo delle emergenze e gli interventi relativi al progetto di project financing nei cimiteri cittadini. Ma siamo a buon punto.

C’è chi però sostiene, minoranze in primis, che questa amministrazione comunale non brilli in quanto a opere pubbliche. Cosa risponde?
Dico semplicemente che non è vero. C’è tantissimo lavoro dietro le quinte che non si vede. Non solo. Questi primi mesi sono stati caratterizzati da un grande ascolto, dall’osservazione della realtà ereditata e dalla progettazione della città del futuro per cui abbiamo messo a bilancio ben 400mila euro. Siamo pronti con un progetto per ogni frazione. A Pagnano effettueremo l’intervento di messa in sicurezza di via Cappelletta: lo faremo a giugno per non interferire con l’attività scolastica. A Novate abbiamo affidato la progettazione della sistemazione dell’incrocio: un tema dibattuto da anni, tanto che la desemaforizzazione era stata indicata nel piano urbano del traffico del 2007. A Cassina abbiamo già affidato la programmazione per la riqualificazione del campo dove viene svolta la festa. Quanto a Brugarolo la sistemazione dell’incrocio semaforico è legata a stretto giro agli interventi viabilistici connessi alla costruzione del nuovo ponte San Michele. Non dimentichiamoci poi altre due aree nevralgiche della città, ovvero viale Verdi, dove abbiamo messo a terra gli interventi relativi alla sicurezza stradale con 40km/h e la revisione e illuminazione degli attraversamenti pedonali in diversi punti della città (verranno via via realizzati nella prima parte del prossimo anno) e l’area davanti alle scuole superiori di via dei Lodovichi, dove abbiamo già finanziato i lavori di riorganizzazione degli accessi per garantire una fruizione più ordinata e sicura ai tanti studenti dei due istituti, anche questo cantiere partirà al termine delle scuole.
Si tratta però di progetti, non di opere concluse.
Lo ripeterò fino allo sfinimento: una casa non si costruisce dal tetto. Serve osservare, studiare e programmare. Ma non siamo stati fermi. Dove c’era da accelerare e correre, abbiamo messo il turbo: mi riferisco, giusto per fare un esempio, al progetto per l’ampliamento dell’asilo nido, portato a casa in tempi record.
Dalle sue parole l’impressione è che, rispetto al passato, sia cambiato lo sguardo di chi governa la città con un’attenzione maggiore anche alle piccole cose e agli aspetti formali.
E’ cambiata la filosofia. Durante la campagna elettorale abbiamo annotato su un file excel tutte le richieste dei cittadini che abbiamo incontrato. Le abbiamo vagliate e, pian piano, stiamo rispondendo a tutti, spuntando i quesiti realizzati. Si tratta, è vero, anche di piccole cose, che però possono cambiare e incidere, in maniera positiva, sulla quotidianità di tutti. Su via Marconi, a Cassina, avevamo raccolto, ad esempio, molte lamentele per l’eccesso di velocità: siamo riusciti a posizionare un dosso, oltre a un cartello che rileva la velocità di percorrenza, invitando gli automobilisti a stare nei limiti previsti.
A febbraio abbiamo introdotto con Silea lo spazzamento manuale: penso che i benefici siano sotto gli occhi di tutti con un centro più pulito e decoroso.
Abbiamo potenziato le telecamere e siamo pronti con la seconda tranche di investimenti (300.000 euro complessivamente). Stiamo correndo su più fronti, programmando e intervenendo con metodo per evitare di dover fare i lavori due volte. Anche sulle asfaltature abbiamo proceduto con ordine, verificando ogni volta con le aziende coinvolte. Il risultato sono 10 vie completamente asfaltate, molte altre con ripristini parziali e 20 km di segnaletica orizzontale ripristinata. Siamo un’amministrazione che guarda i numeri non le sensazioni.

A proposito di metodo, la sua amministrazione sembra credere molto nelle operazioni di marketing: dall’opuscolo diffuso per la fiera di Sant’Ambrogio al brand Brianza Valley. Qual è la finalità?
Sulla Fiera di Sant’Ambrogio abbiamo introdotto quest’anno delle piccole modifiche, come la cerimonia di inaugurazione e il tappeto rosso riservato agli eventi, che sono piaciute e hanno colto nel segno. Complici anche le belle giornate di sole, la due giorni del 7 e 8 dicembre ha registrato un’ottima affluenza mettendo in mostra le potenzialità di un centro storico, quello di Merate, che può e deve essere ancora attrattivo. Lo dimostrano le nuove richieste per aperture di attività commerciali che registriamo nell’ultimo periodo. E’ una strada su cui dobbiamo insistere consapevoli della bellezza del nostro centro.
Quanto al brand Brianza Valley, sono contento che tutti i Comuni del circondario stiano portando in Consiglio (l’ultima Giunta lo farà il 29 dicembre, ndr) l’approvazione della convenzione con cui poter procedere con questa iniziativa che punta a valorizzare il territorio facendo rete, rendendo attrattivo per industrie e commercio.
Tante attività a Merate hanno però chiuso, in questi mesi, i battenti e tra i commercianti non serpeggia ottimismo per gli affari…
Alcuni negozi hanno chiuso, è vero, ma altri hanno aperto. Il centro ha comunque una sua vitalità e lo confermano i dati sull’utilizzo dei parcheggi a pagamento, dove per esempio ad ottobre, con un notevole incremento della sosta. A breve dovrebbe sbloccarsi anche la situazione dell’edicola, quindi siamo molto fiduciosi.

Restando in centro, nulla è dato sapere sul futuro del Castello Prinetti che, seppur di proprietà della Curia, resta il simbolo della città
Qualcosa è stato fatto anche in questa direzione: basti pensare che appena insediati abbiamo sistemato a livello formale la questione dei parcheggi davanti tramite la stipula di un comodato d’uso. Non solo. Abbiamo sostenuto la messa in sicurezza di infissi e serramenti per poter procedere con l’apertura dei cortili esterni, utilizzati ora per mostre ed esposizioni all’aperto grazie alla collaborazione con la Parrocchia che ringrazio e che hanno avuto successo. Quanto allo stabile in sé, andrà fatto un discorso più particolareggiato più avanti.
Tra i punti qualificanti e molto attesi del programma elettorale c’era quello della copertura telefonica del centro. A che punto siamo?
Tutto è pronto dal punto di vista burocratico, si potrà procedere con l’esecuzione delle opere e risolvere così un problema annoso senza veder spuntare un antennone sotto la Torre. Il progetto da noi promosso è complesso dal punto di vista tecnologico con materiali di non immediata disponibilità sul mercato. Ma ormai manca poco tenuto conto che i lavori dureranno, da cronoprogramma, circa 80 giorni. Teniamo presente che scaveremo solo pochi metri su 2 chilometri di estensione della linea. Un lavoro chirurgico di cui l’intera città trarrà beneficio.

Nel giugno 2024 ha vinto le elezioni con il 52% dei voti contro altre due liste concorrenti: un risultato netto e plebiscitario. A un anno e mezzo dal voto, secondo lei, i meratesi sono ancora “innamorati” di ViviAmo Merate?
Il mio riscontro è positivo. La cittadinanza sta capendo la nostra tipologia di approccio al governo della città, costruito sull’ascolto, sul dialogo e sulla programmazione. Anche l’apertura della sede in via Arlati va in questa direzione: restare aperti al confronto e al dialogo.
Il gruppo è ancora affiatato?
Certo che sì. Perchè ogni consigliere si riconosce in un ruolo e contribuisce al lavoro della squadra.

Veniamo ora ad alcuni argomenti sovracomunali, su cui Merate non può tirarsi indietro, iniziando dall’ospedale San Leopoldo Mandic
Le interlocuzioni e i confronti con la dirigenza non sono mai mancati. Tanto che lo stesso direttore generale, Marco Trivelli, è venuto anche in Consiglio Comunale per relazionare sullo stato di salute del Mandic. Abbiamo organizzato i Giovedì del Mandic per evidenziare valori aggiunti e punti deboli (permane ancora purtroppo una carenza di infermieri e medici in alcuni reparti ad esempio) del nostro presidio che ha tutte le carte in regola per restare un ospedale di valore sul territorio con alcune eccellenze di nicchia.
Nel 2026 apriremo l’ospedale di comunità con annessa casa di comunità, che deve contraddistinguersi come primo luogo di accesso alla cura pubblica.
La questione dl nuovo ponte di Paderno è di scottante attualità alla luce dell’ultima relazione di Rfi in cui si propende, in maniera ormai palese, verso un nuovo viadotto ferro – gomma , affiancato all’attuale. Quale è la posizione di Merate in merito?
In quanto Comune di seconda fascia, ovvero non coinvolto direttamente dalla realizzazione dal nuovo manufatto, ma interessato in maniera forte, dagli impatti di quest’ultimo, ci siamo sempre battuti affinché si discutessero e si analizzassero le ricadute viabilistiche sul territorio circostante, capendo i nuovi flussi di traffico e individuando i principali punti di criticità su cui intervenire insieme alla Regione.
Ultimissima domanda: il 24 gennaio si terranno le votazioni per il nuovo presidente della Provincia: cosa dobbiamo aspettarci?
Credo si possa lavorare per un’alternativa molto valida e in questi giorni le ultime cronache lo testimoniano.
A 30 anni, appena vinte le elezioni, si è messo in aspettativa dal lavoro (come senior consulent da Ernst&Young) per la res publica: è pentito di questa scelta?
Per niente. Essere sindaco è anche divertente!

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