Sassolungo: Pilastro Magno in invernale per Capialbi e Travaglia

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SELVA DI VAL GARDENA – Inizio dell’anno con il botto per il giovane alpinista valmadrerese Francesco Milani Capialbi classe 1987 che insieme all’amico e compagno di cordata, il genovese Giorgio Travaglia, classe 1991, tra l’8, il 9 e il 10 gennaio ha compiuto la prima invernale della via Pilastro Magno al Sassolungo.

Aperta 20 anni fa da Ivo Rabanser, la via supera l’imponente pilastro della parete Nord Est del Sassolungo, 950m di dislivello, con difficoltà fino al VI e raggiunge direttamente la cima situata a 3181 m.

Un soddisfatissimo, a ben vedere, Milani Capialbi, istruttore del Cai sezione di Valmadrera e membro del Gruppo Gamma, spiega così la sua impresa: “Sono del Cai di Valmadrera e quindi sono attratto e affascinato dalle grandi invernali dei fratelli Rusconi, da sempre ho sognato una prima invernale e ho sempre pensato che sarebbe dovuta essere una cosa seria, “niente finte invernali di fine marzo esposte a sud” è la frase che ho sentito ripetere più volte e che condivido al 100%”.

Per coronare quel sogno Francesco decide che la via deve rispettare certi “criteri”: esposizione a Nord, cima dolomitica di almeno 3000, meno frequentata meglio è, difficoltà di almeno VI su roccia, il più lunga possibile.

E così con il 2012 alle spalle e il 2013 tutto da cominciare Francesco e l’amico genovese Travaglia mettono nel mirino la via Pilastro Magno al Sassolungo.

“Giorgio, conosce molto bene Ivo Rabanser, l’apritore della via nel 1993 ed è stato lui a proporre questo obiettivo a dir poco perfetto per realizzare il mio sogno: 950m di dislivello (1300 circa di sviluppo), VI grado, esposizione Nord Est, massimo 5/6 ripetizioni in tutto, nessuna invernale!”.

Si arriva così al giorno “X”: l’8 gennaio 2013 inizia la scalata. “Ci sono voluti tre giorni – spiega Francesco – due bivacchi in parete, di cui il primo disastroso a causa del vento fortissimo che non ci ha neanche permesso di accendere il fornelletto: niente acqua e niente cibo fino al mattino dopo! I primi due giorni abbiamo affrontato le difficoltà maggiori su roccia e il terzo giorno la cresta finale, circa 400m. Pensavamo che la cresta sarebbe stata una passeggiata (d’estate viene percorsa slegati o in conserva) e invece si è rivelata non meno difficile del resto e probabilmente più pericolosa a causa delle condizioni della neve e della qualità infima della roccia, difficoltà moderate ma è stato completamente impossibile piazzare protezioni o soste. Poi l’uscita in vetta, emozionante e ancor di più per il sollievo di aver finalmente finito la cresta”!

Per Francesco e Giorgio missione compiuta e sul grande libro della montagna si aggiunge un nuovo capitolo: 9 gennaio 2013, Francesco Milani Capialbi e Giorgio Travaglia compiono la prima invernale della via Pilastro Magno al Sassolungo. Chapeau!