Scuola di Laorca: “Caldo insopportabile in aula e lezioni a finestre aperte”

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La Scuola Pio XI Laorca

LECCO – Caldo insopportabile in aula e finestre aperte durante le lezioni: è il consigliere comunale Giacomo Zamperini (FDI) a denunciare quanto starebbe accadendo alla scuola di primaria di Laorca.

“Le segnalazioni mi sono arrivate da genitori ed insegnanti – ha spiegato il consigliere – i quali, purtroppo, sono costretti ad aprire le finestre durante la lazione perché nelle aule, in certi orari, il caldo è insopportabile. Basterebbe fornire il sistema di riscaldamento di un termostato permettendo così alle insegnanti di regolare la temperatura e di spegnere la caldaia quando non è necessaria, sabato e domenica compresi”.

“Trovo assurdo che proprio nel momento in cui le amministrazioni locali fanno più fatica a reperire le risorse economiche per garantire i diritti basilari ai cittadini (di questi giorni è la notizia che servono 2 milioni di euro per il riscaldamento delle scuole superiori della provincia), la giunta del comune di Lecco, guidata dal sindaco Brivio, permetta che ci siano sprechi di risorse inaccettabili – ha aggiunto Zamperini – Chiedo all’assessore Bonacina di farsi carico di questa brutta faccenda e di risolvere il disagio immediatamente. In caso contrario, invito il sindaco Virginio Brivio a recarsi personalmente nelle aule per tenere una lezione sul risparmio energetico, con il riscaldamento al massimo e le finestre spalancate s’intende!”

E ha concluso: “Da una parte si aumentano le tariffe dei buoni pasto scolastici di circa 100-120 euro all’anno alle famiglie di ceto medio-basso, dall’altra non si interviene quando, non certo per responsabilità degli insegnanti, si fanno le lezioni con le finestre aperte per colpa di caldaie vecchie e malfunzionanti”.

Sul caso abbiamo sentito il direttore didatti prof. Antonio Panizza: “Non ho ricevuto alcuna segnalazione da parte di genitori ed insegnati a tal proposito – ha spiegato – mi meraviglia che il problema sia stato sottoposto all’attenzione di un consigliere comunale e non direttamente a me che avrei potuto attivare le opportune verifiche”.