Bassetti: “Il Movimento Civico non è antipolitica, ma una miglior politica”

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LECCO – Giovanni Bassetti, classe 1928, imprenditore, il cui nome è legato al noto marchio italiano di tessuti e primo presidente della Regione Lombardia dal 1970 al 1974, ieri ha fatto tappa a Lecco per sostenere la candidatura di Umberto Ambrosoli e prima ancora il Patto Civico.

Invitato da Corrado Valsecchi portavoce della civica Appello per Lecco e referente politico dell’Associazione Liste Civiche Lombarde, Bassetti è stato affiancato al tavolo dei relatori, nell’incontro che si è tenuto venerdì pomeriggio a palazzo Falck, dal sindaco di Lecco Virginio Brivio (presidente del Patto Civico), dal capolista lecchese Marco Deriu e dai candidati Laura Bianchi e Roberto Romagnano.

Ad introdurre l’intervento di Bassetti è stato il sindaco Brivio il quale ha sottolineato l’importanza di “ritrovare il dialogo fra società civile e partiti. I partiti – ha proseguito Brivio – hanno bisogno di una purificazione, che deve giungere non solo da un rinnovamento di volti, ma anche da un rinnovamento nel metodo di relazioni e di fare politica. Dall’altro lato è necessario che la società civile faccia un passo in avanti e ricominci a dialogare con la politica perchè troppo spesso e troppe volte ha assistito silenziosa a tutto ciò che la politica e i politici hanno combinato”.

Bassetti, riallacciandosi alle parole di Brivio ha sottolineato: “Il Movimento Civico non è un movimento antipolitico, ma un modo migliore di fare politica. Politica, che è sempre più indispensabile e sempre più complessa. La società civile da sola non è capace di esprimere una politica chiara per questo è necessario un Movimento Civico che sia in grado di dare risposte concrete alle domande e alle esigenze avanzate dalla società. Questo avviene solo attraverso un’alleanza che si sancisce attraverso il voto, dando vita a un incontro sociale basato su molteplici aspetti: etico, colturale, sociale… e non limitandosi al solo aspetto ideologico come accade nei partiti”.

Quindi un accenno alla questione settentrionale: “Nascondere che esiste un problema sarebbe assurdo, ma la soluzione non è quella indicata da Roberto Maroni, l’antagonista di Ambrosoli, ovvero chiudersi su se stessi. E’ necessario invece fare il contrario: aprirsi. Solo così potremo pensare di risolvere la questione settentrionale e dare un futuro roseo alla Lombardia”.