LECCO – Riceviamo e Pubblichiamo
“Non è mio costume polemizzare, anzitutto perchè la politica del FARE mi appartiene da tempo e non mi piace utilizzarla come solgan elettorale furbetto, inoltre in questo periodo agli impegni lavorativi si assomma la campagna elettorale che, ancora una volta, mi vede spendermi in prima persona. Ad ogni modo quando ho letto le dichiarazioni di Carlo Piazza ho deciso di fare uno strappo alla mia regola e dedicare qualche minuto per fare un po’ di luce. Forse non è necessario perchè la polemica montata ad arte è poca cosa ed è il solito disco rotto e, francamente, mi aspettavo un po’ più di originalità, ma tant’è.
Sgombro il campo da equivoci perchè anch’io attacco i manifesti, lo ho sempre fatto ed è un’operazione politica utile, oltre che una gavetta che è sempre una buona palestra. Mi infastidiscono quindi i toni supponenti di cui trasudano gli interventi, ad ogni modo consiglio gli interessati di far richiesta per una pubblica benemerenza per gli attacchinaggi. Ciò detto, e vado al cuore di ciò che mi ha dato maggiormente fastidio, quando sento parlare di costi della politica legati a tabelloni, orari di straordinari, luce e gas di uffici e, perchè no, il costo di seggi, scrutatori e similari non nascondo un sorriso amaro. Si chiama Democrazia, ha determinate regole e credo sia giusto mettere a disposizione gratuita spazi elettorali uguali a tutte le liste, altro che legge obsoleta. Così come credo sia giusto incentivare tutte le forme di dialogo e dibattito e rendere accessibili gli uffici pubblici, quelli dello Stato, anche al di fuori della normale fascia d’accessibilità, e se sono riscaldati credo sia meglio.
E poi, già che siamo nel terzo millennio, perchè non puntare sul voto digitale? “esiste l’email, internet, i social network e facebook”, e aggiungo twitter.. almeno anche lo scrutinio è più veloce! per favore, ci confrontiamo su temi seri?”.
Antonio Pasquini (Pdl)