Mercato del lavoro:
il 2012 a Lecco, “un bollettino di guerra”

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LECCO – “Un bollettino di guerra”: non usa mezzi termini il vicepresidente della Camera di Commercio di Lecco, Arnaldo Redaelli, per introdurre i dati del 3° Rapporto Annuale dell’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro, realizzato dal Gruppo Clas e promosso da Network Occupazione Lecco, Provincia ed ente camerale.

In effetti è drammatico il quadro che lo studio ha dipinto per il 2012: un anno nel quale occupazione e imprese hanno subito pesantemente la recessione come mai dal 2008, con un ricorso record agli ammortizzatori sociali ed una percentuale altissima di inoccupati.

Partendo proprio da quest’ultimo ambito, le statistiche fornite dal rapporto parlano di un tasso di disoccupazione per lo scorso anno attestato intorno al 6,5%, in aumento di almeno un punto percentuale rispetto al 2011 e più che raddoppiato dall’inizio della crisi; l’emergenza giovani non risparmia la nostra provincia, anzi, i disoccupati tra i 15 e i 24 anni hanno raggiunto il 23,2%, praticamente un giovane su quattro non trova lavoro. Preoccupante anche il tasso di disoccupazione tra le donne che è sopra la media provinciale (7,7%) e sono cinque mila, invece, quegli individui che per rassegnazione non cercano lavoro e nemmeno studiano (4,2%).

Al problema dell’occupazione si affianca quello della cassa integrazione, con 11 milioni di ore autorizzate nel 2012 e alle quali andrebbero sommate almeno un 40% di domande non accettate. “Il picco di ore di CIG raggiunto tra il 2011 e lo scorso anno è di almeno tre volte superiore a quello toccato nel 1993, quando anche allora si parlava di crisi. Ma quello a cui ci troviamo di fronte oggi è qualcosa di storico e di sconosciuto – ha evidenziato il vice presidente di Network Occupazione Lecco, Wolfango Pirelli – la nostra provincia sta subendo il colpo più di altri territori e dobbiamo chiederci il perché”.

Come spiegato dallo stesso Pirelli, a pagare di più la crisi è il distretto meratese, al contrario della parte più settentrionale della provincia che lo scorso anno sembra abbia retto meglio il colpo. Tra le soluzioni promosse dal vicepresidente di Network, la necessità di costruire un terziario avanzato in supporto alle imprese e il sostegno di quelle aziende che stanno reggendo alla crisi, in modo che le stesse possano trainare le altre aziende della filiera.

Non sono solo dati negativi quelli estrapolati nel Rapporto 2012: “Nonostante la crisi, il numero di quanti sono usciti dal mercato del lavoro in questi anni si è attestato solo a 600, sintomo che le persone compiono azioni per tentare un ricollocamento – ha spiegato Giorgio Menicatti, ricercatore Clas – inoltre, ha dimostrato di saper reggere alla crisi il numero di imprese attive sul territorio, con una propensione all’imprenditoria rimasta vivace”.

Come ricordato dall’assessore provinciale Antonio Conrater, anche nel 2012 sono stati avviati progetti di sostegno all’occupazione e alle imprese, non solo attraverso le istituzioni ma anche tramite enti come le fondazioni “Pietro Carsana” e “A. Badoni”, così come con la neo-associazione “Lecco100”. Una speranza su tutte è rappresentata dal Politecnico, fonte di fruttuose collaborazioni con il tessuto produttivo del territorio.