Vendita Linee Lecco: sindacati tra dubbi e perplessità

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LECCO – La vendita di Linee Lecco ai privati non convince i sindacati: dopo i colloqui delle scorse settimane con il sindaco Virginio Brivio, nella giornata di martedì Uil Trasporti ha rotto gli indugi dicendosi contraria alla privatizzazione in termini assoluti dell’azienda di trasporti (vedi articolo).

La decisione dell’Amministrazione Comunale è definita dalla Cgil come “un’accelerazione incomprensibile e ingiustificabile”. Il sindacato, già nelle scorse settimane, aveva inviato una lettera ai consiglieri comunali esternando le proprie considerazioni, in particolare riguardo alle due principali motivazioni che avrebbero spinto il Comune alla vendita di Linee Lecco: l’obbligo di mantenere una sola società partecipata e l’allargarsi degli ambiti di bacino delle gare pubbliche per l’appalto del servizio.

“In merito alla normativa sulle partecipazioni societarie vi è da tempo e da parte di diversi Comuni la richiesta esplicita di una modifica legislativa o quantomeno di una proroga della scadenza prevista, che renderebbe, a nostro avviso non urgente, una decisione riguardante Linee Lecco – spiega il segretario Wolfango Pirelli – Inoltre la prospettiva della legge regionale che ha ridefinito gli ambiti di bacino, richiederà tempi più lunghi di quelli previsti, nei quali andranno peraltro ancora definiti importanti aspetti legati alla programmazione ed alla gestione del servizio di TPL sul territorio”.

In un ottica di potenziamento del servizio di trasporto locale, la Cgil non vedrebbe di cattivo occhio un sistema misto di gestione pubblico/privato controllato in modo adeguato dalle istituzioni, trovando in questo una convergenza con la Uil e con la Fit Cisl.

Quest’ultima ha avanzato una possibile soluzione: un’azienda di proprietà intercomunale che coinvolga il Comune di Lecco , la Provincia e tutti i Comuni lecchesi e che possa partecipare, insieme ad altre aziende private, alle nuove gare.

“Così – spiega il sindacato guidato dal segretario Salvatore Lembo – da dimostrare realmente l’interesse e la volontà della politica e dei politici del territorio, per dare ai cittadini un servizio degno di questo nome”.