Fine vita: è partita la raccolta firme per cambiare la legge

Tempo di lettura: 2 minuti

LECCO – E’ partita lo scorso 15 marzo la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare sul fine vita, quindi sul rifiuto del cosiddetto “accanimento terapeutico” e sulla liceità dell’eutanasia.

“Si tratta di una regolamentazione simile a tutte quelle già in vigore in altri paesi europei – spiega l’associazione Cellula Coscioni Lecco, tra i promotori dell’iniziativa nella nostra provincia – permetterà di ricevere, a determinate condizioni, assistenza medica per porre fine alla propria vita in modo indolore. Nella stessa legge vi è finalmente la regolamentazione di quanto già chiaramente espresso nella Costituzione all’articolo 32, ovvero il diritto al rifiuto di trattamento medico sanitari o alla sospensione degli stessi”.

L’associazione lecchese è impegnata ad informare e raccogliere le firme autenticate e certificate dei cittadini nella provincia, depositando i moduli nei principali comuni del territorio (Lecco-Calolzio-Osnago-Merate-Abbadia-Mandello-Malgrate-Valmadreda-Introbio-Casargo) e tavoli di informazione e raccolta firme saranno presenti principalmente a Lecco il 22 e 23 marzo in piazza XX Settembre.

L’associazione invita quindi i cittadini a recarsi presso le segreterie dei Comuni dove sono stati depositati i moduli. E’ possibile firmare anche in Comuni diversi dal proprio, basta recarvisi con un documento di identità valido.

Dal sito www.cellulacoscionilecco.org. sarà possibile controllare l’elenco dei Comuni dove i moduli sono depositati e i loro orari.

E’ possibile richiedere informazione anche attraverso la mail cellulacoscionilecco@gmail.com e al numero 3396903182 di Sergio.

“Ancora una volta – spiega l’associazione – attraverso il rapporto annuale dell’Eurispes, balza agli occhi la ‘diversità’ del pensiero dei cittadini italiani dalla pochezza di quello dei nostri politici. Secondo la ricerca statistica proposta nel citato rapporto il 64,6% degli italiani è a favore della libera scelta sul fine vita riconoscendo nella dignità e nell’autodeterminazione individuale i principali parametri da utilizzare nelle decisioni che implicano la propria esistenza. Firmare per se stessi oppure per rispetto delle altrui opinioni è importante. Firmare per fermare brutali suicidi è mettere a disposizione una eventuale alternativa o un dignitoso epilogo ad una vita non più considerata personalmente tale e degna di vivere”.