LECCO – Un servizio dedicato ai più piccoli, attivo 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno: il Pronto Soccorso pediatrico svolge un ruolo fondamentale per il territorio e per i genitori che, allertati dal malessere del proprio bimbo, si trovano nella necessità di ricevere assistenza immediata in qualsiasi ora del giorno e della notte.
Ne sanno qualcosa i pediatri dell’ospedale Manzoni, che nel 2012 hanno compiuto oltre 12 mila visite di Pronto Soccorso al nosocomio lecchese.
“Un’attività incrementata moltissimo negli anni, se pensiamo che prima del trasferimento nel nuovo ospedale si raggiungevano solo le 2500 visite l’anno – spiega il primario di Pediatria, il dott. Luciano Beccaria – Generalmente il Pronto Soccorso affronta le patologie di base ma richiede un grande impegno degli operatori, perché intercettare tra casi spesso banali qualcuno invece di estremamente grave, non è cosa semplice”.
Come spiegato dal primario, le patologie più gravi che con maggiore frequenza si presentano nei piccoli pazienti riguardano l’apparato respiratorio (come le broncopolmoniti) o le meningiti, ma una fetta molto importante dell’attività pediatrica è rappresentata dalle forme allergologiche, che sembra abbiano conosciuto un vero “boom” negli ultimi anni.
La difficoltà più grande per i medici, ma prima ancora per i genitori, sta nel riconoscere la patologia in un paziente che se spesso, per la tenerissima età, non può spiegare al proprio interlocutore il malessere vissuto; per questo diventa fondamentale, per sanitari e famigliari, riconoscerne i sintomi:
“La meningite, per esempio – sottolinea il dott. Beccaria – ha una grandissima capacità di evoluzione e se non si è in grado di intercettarla rapidamente può portare alle conseguenze più gravi, compreso il decesso. In alcune patologie gastrointestinali, come forme di infarto o occlusione intestinali gravi, viene invece a scomparire quel sintomo cardine rappresentato dal mal di pancia e il bambo sembra quasi addormentarsi; quella è una situazione in cui porre grande attenzione perché rischia di essere sottovalutata dai genitori”.
Il riconoscimento della gravità del caso riguarda certo i familiari ma ancor di più i medici del Pronto Soccorso, che spesso si vedono venire incontro le madri con in braccio il proprio bimbo avvolto in una coperta e ascoltandole devono capire quale codice colore (verde, rosso, giallo) assegnare al paziente.
“Per questo motivo abbiamo deciso di curare in modo particolare la funzione di triage, potenziandolo: dopo l’assegnazione del codice colore al Pronto Soccorso, il bimbo raggiunge il Pronto Soccorso Pediatrico dove un’infermiera compie una prima visita al piccolo per ristabilirne la priorità di visita. Se all’utente viene assegnato un codice rosso, che definisce un concreto rischio per la vita, il bambino viene visitato immediatamente; se il codice è giallo viene visitato in circa 10 minuti e se è verdi vale il diritto d’accesso, quindi nell’ordine di arrivo in ospedale”.
Riferimento importante per i genitori, il Pronto Soccorso Pediatrico ha conosciuto un picco di visite nelle ultime festività natalizie con ben 661 bimbi accolti dai medici lecchesi.