Aprile “nero” per l’industria: in calo fatturato e ordinazioni

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LECCO – Nessun miglioramento nel mese di aprile per l’economia lecchese: l’indagine congiunturale di Confindustria Como e Lecco ha infatti messo in luce uno scenario ancora rallentato rispetto ai livelli già analizzati nel mese di marzo, con la domanda interna e il fatturato che in questa fase risultano maggiormente penalizzati.

Il mercato italiano resta infatti stagnante con un terzo delle aziende lecchesi e comasche ad aver rilevato un calo degli ordinativi; così l’estero rappresenta ancora una volta uno spiraglio di salvezza per le imprese del territorio, con una domanda prevalentemente stabile ed uno sguardo sempre più attento degli imprenditori verso i Paesi emergenti e gli Stati Uniti.

“L’export manifatturiero italiano, nonostante la crisi, ha dato prova negli ultimi anni di essere apprezzato e, per diversi settori, nelle classifiche mondiali ha occupato posizioni di primato, spesso davanti alla Germania” ha sottolineato il presidente di Confindustria Lecco, Giovanni Maggi.

Con un mercato italiano fermo, però, la produzione non può decollare e a Lecco solo un imprenditore su dieci ha registrato un incremento produttivo, mentre la stragrande maggioranza non ha assisto a variazioni rispetto a marzo. Una situazione che si ripercuote inevitabilmente sui fatturati, con quasi la metà delle aziende lecchesi che hanno dichiarato una diminuzione degli incassi e preventivato, con gli ordini attuali, di poter coprire l’attività per sole poche settimane.

Una situazione critica alla quale si aggiunge l’insolvenza dei clienti e i ritardi nei pagamenti, oltre che un incremento nei tassi di interesse applicati dalle banche, registrati da circa un imprenditore su cinque.

“Quello della restrizione dei crediti è un altro fattore che ci ostacola in questo difficile periodo di crisi – ha proseguito Maggi – Gli Istituti di credito, anziché garantirci il necessario appoggio, non ci consentono di operare. Questo è l’ennesimo appello che rivolgiamo loro, affinché assumano un ruolo positivo per le imprese, invece di essere un elemento frenante.”

Stabile l’occupazione sia per le imprese lecchesi che comasche, anche se l’utilizzo della cassa integrazione ordinaria e straordinaria ha registrato livelli molto elevati negli ultimi mesi, come sottolineato dal direttore di Confindustria Lecco, Giulio Sirtori, che è tornato a denunciare la carenza di fondi per la cassa in deroga.

“Non mancano poi le situazioni di criticità che sono ormai sotto gli occhi di tutti nella nostra Provincia e per le quali ci stiamo impegnando a fondo, collaborando con gli altri attori del territorio – ha concluso Sirtori – perché siamo consapevoli che uno degli asset fondamentali delle nostre imprese è rappresentato proprio dalle persone che vi operano.”