Violenza sulle donne, Garofano a Lecco: “No al silenzio, denunciate”

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LECCO – Si è svolta nell’ambito della campagna “365 giorni NO alla violenza contro le donne” la presentazione del libro “I labirinti del male” di Luciano Garofano, attuale Presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forensi ed ex comandante dei RIS di Parma. L’incontro con Garofano è stato l’occasione per approfondire tematiche di estrema attualità, quali stalking e femminicidio.

Presenti al dibattito anche il sindaco di Lecco Virginio Brivio, gli assessori Francesca Bonacina e Ivano Donato, monsignor Franco Cecchin, il Pefetto di Lecco Antonia Bellomo e il comandante del Corpo di Polizia Locale Franco Morizio.

“Grazie a una rete di associazioni molto attive e preparate – ha ricordato in apertura il Sindaco Virginio Brivio – il nostro territorio è da sempre molto attento a questo problema”. “Tuttavia – ha proseguito l’assessore Francesca Bonacina – al tema della violenza contro le donne si deve affiancare anche la denuncia e un livello di intervento concreto, facendo prevenzione tramite il lavoro con i giovani nelle scuole e fornendo alle famiglie il sostegno dei servizi e delle istituzioni pubbliche”. “Oggi lo schieramento di donne qui presenti mi fa un certo effetto – ha osservato il Comandante del Corpo di Polizia Locale Franco Morizio – di solito siamo abituati a incontri con forze di polizia. A maggior ragione quindi vi consiglio di fidarvi delle forze di polizia e dei servizi sociali: denunciate senza paura, perché arrivati a certo punto non si torna più indietro”.

“Non chiamiamola emergenza – ha quindi esortato Luciano Garofano – il tema della violenza di genere è qualcosa di ben più radicato: ogni donna che subisce violenza avrebbe tante cose da dire, ma a volte il loro silenzio è ancora più assordante”. Secondo l’ex Comandante dei RIS di Parma, “il problema fondamentale è capire perché il 96% delle donne che subisce una violenza fisica o psicologica come lo stalking non denunci nulla: ormai è dal 1993 che l’organizzazione mondiale della sanità dice che si tratta di un problema di sanità pubblica, un fenomeno che uccide più del cancro e delle malattie cardiache”. “In Italia – ha proseguito Garofano – il femminicidio è un crimine di stato, quindi siamo tutti responsabili di questa mattanza, che presenta dati vergognosi contro cui dobbiamo reagire”. “Nel mondo – ha ricordato Garofano – una donna viene uccisa ogni 8 minuti, in Europa una ogni 3 ore e in Italia una ogni 2 o 3 giorni; inoltre l’82% degli omicidi avviene tra le mura domestiche, un luogo per eccellenza deputato alla prevenzione, all’amore e al rispetto: è ovvio che c’è qualcosa che non va”. “Un altro dato allarmante – ha proseguito Garofano – è che il  21% delle donne uccise è oggetto di un maltrattamento già noto a persone terze, quindi dobbiamo combattere anche contro il problema culturale dell’egoismo: abbiamo il dovere non solo morale ma anche giuridico di aiutare chi è vittima di violenze”.

Secondo il presidente dell’Accademia Italiana delle Scienze Forensi, “per combattere il fenomeno della violenza e rompere quel silenzio derivato dall’attitudine positiva al cambiamento e al perdono di molte donne, che è l’aspetto più difficile da rimuovere, serve innanzitutto un’adeguata attività preventiva: è fondamentale un rapporto di collaborazione e integrazione reciproca tra scuole e famiglie, che eviti di lasciare i ragazzi in ostaggio di tv, computer, telefoni e social network”. “Relativamente allo stalking, invece – ha dichiarato Garofano – è necessario conoscere i dati e sapere che lo stalker nel 95% dei casi è un conoscente – pathner, familiare, amico o  collega di lavoro – che nell’80% dei casi è un manipolatore affettivo che mette in atto violenza psicologica e che nel 70% è un uomo vittima di un lutto, di un abbandono o di una separazione mai elaborata”. “Per difendersi da questi soggetti, riconoscibili da alcuni fattori comportamentali come le telefonate inoppotrtune, le visite sgradite, l’appostamento sotto casa o il pedinamento – ha spiegato ancora l’autore de “I labirinti del male” – è necessario chiarire in maniera ferma e decisa che le loro attenzioni non sono gradite, ignorare ogni forma di contatto fisico o telematico, mantenere sempre la calma ed evitare di arrivare alle minacce dirette o indirette”.

“Infine, oltre alla prevenzione – ha affermato Garofano – per combattere il fenomeno della violenza fisica e psicologia serve anche un’efficace azione investigativa e di ricerca, oltre che repressiva: attualmente forze dell’ordine, giudici e operatori sanitari si sacrificano per darci sicurezza, ma se 7 donne su 10 avevano manifestato la loro situazione prima di essere uccise, anche qui c’è qualcosa da rivedere”. “Di fronte a un problema come quello della violenza contro le donne – ha ammonito l’ex Comandante dei RIS – serve una svolta significativa, con una selezione appropriata del personale da destinare alle indagini sulle violenze, una formazione adeguata agli agenti, con incarichi e specializzazioni precise, e un maggior coordinamento tra personale sanitario, investigativo e PM”. “Spero che il recente fervore istituzionale mostrato sull’argomento da alcune neo-ministre – ha concluso Garofano – si traduca presto in un provvedimento legislativo efficace, che metta a disposizione un impianto normativo più adeguato con pene certe e severe, insieme a una tempistica investigativa e processuale ragionevole”.