Germanedo: via i canestri dal parchetto, protestano i giovani

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LECCO – Il parchetto delle Gescal, che si affaccia su Via Roccolo e su Via dell’Eremo, poco distante dal Centro Sociale, da sempre non gode di buona manutenzione.

La situazione era già critica parecchi anni fa, con giardini, alberi ed arredo pubblico allo sbando. Pochi anni però fa la svolta, grazie alla costruzione dei posteggi sotterranei dei condomini ed i relativi lavori di sistemazione dell’area che avevano parzialmente risanato la situazione: sono stati eliminati i vetusti bagni pubblici, è stata ripristinata l’illuminazione pubblica ed i vialetti di accesso.

La zona ha riacquistato così il giusto decoro, quanto mai opportuna vista la vicinanza ad un asilo ed alla scuola media Stoppani. Nulla era stato però fatto per i due campi da gioco in asfalto, uno da pallavolo ed uno da basket, che erano stati lasciati nelle condizioni originarie: di certo non perfetti ma ancora utilizzabili.

Ed infatti i ragazzi di Germanedo e dei quartieri vicini (Belledo, Caleotto, Acquate) hanno dimostrato di apprezzare il luogo, soprattutto per la presenza dei due campetti da gioco, tra i pochi liberi in tutta Lecco, ed in tutti i pomeriggi il piccolo parchetto si animava con partite di basket e per i più piccoli i primi giri in bici e pattini.

In questi giorni però ecco l’amara sorpresa: i canestri sono stati rimossi, probabilmente giudicati troppo ammalorati per essere sicuri. Subito si è levata la protesta in coro dei ragazzi, che chiedono quantomeno di sostituire i canestri e non, come nella peggiore delle ipotesi vista la ben nota crisi economica, di eliminarli definitivamente e di dover dire addio al loro unico punto di ritrovo per fare qualche sana partitella.

A dire il vero, si potrebbe anche pensare leggermente più in grande, magari installando una fontanella d’acqua potabile, ridipingendo inoltre le linee dei campi da gioco e mettendo qualche panchina e gioco in più. Per intanto quello che chiedono a gran voce i ragazzi (e sono davvero tanti) è però quantomeno di riavere i “loro” canestri.