Isola Viscontea:
i volontari e Piazza “spazzano” le critiche

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LECCO – Da qualche giorno, l’Isola Viscontea e l’operato di Appello per Lecco sono sempre più al centro della discussione in città: se in Consiglio Comunale è stata presentata un’interrogazione al sindaco per chiedere conto del coinvolgimento del Comune nelle attività dell’associazione e sull’utilità pubblica di garantire l’accesso all’isola (di proprietà privata), Qui Lecco Libera ha definito quella di Appello un’operazione di marketing, rendendo “remunerativo uno spazio privato, travestendolo da interesse pubblico” (vedi articolo).

Critiche pesanti, alle quali non ha voluto rispondere una delle volontarie dell’associazione in una lettera che pubblichiamo integralmente:

“Egregio Direttore

sono stata a lungo indecisa se scriverle in risposta alla lettera di Lecco libera da Lei pubblicata sul suo giornale on line e che riguarda l’isola viscontea e l’associazione Appello per Lecco, di cui mi onoro di far parte dalla sua nascita.

Ho pensato che uno scritto tale si commentasse da solo, che la gente che ha avuto modo di conoscerci sappia bene come stanno veramente le cose, che l’intervenire in un dibattito che non ha motivo di essere possa dare risalto a chi proprio non lo merita.
Ma poi ho pensato ai miei amici volontari, a tutte quelle persone che hanno condiviso con noi in questi anni infinite ore di dura fatica, magari mettendo mano al portafoglio per acquistare il necessario per continuare a lavorare, per fare dell’isola il luogo incantato che tutta la gente che passa da quelle parti ha modo di ammirare.

E allora mi sono sentita profondamente offesa che mi si dica, che si dica ai volontari che facciamo parte di un non meglio precisato marketing o dovremmo addirittura diventare una fantomatica agenzia……

Noi siamo persone che si sono impegnate con un unico fine, quello di fare dell’isola un luogo fruibile ai cittadini di Lecco e del territorio, nonché dei turisti che hanno avuto modo di visitare l’isola, di conoscerne la storia accompagnati da volontari che, dopo averne studiato in modo approfondito le sue origini, fanno loro da guida.

La presenza di centinaia di bambini appartenenti a scuole elementari, materne e cres che hanno trascorso sull’isola un giorno indimenticabile hanno riempito il nostro cuore di gioia. Ecco, questo è il nostro marketing !!!!!

Tra i volontari di Appello ci sono persone dalle più svariate idee politiche, si stupirebbero alquanto gli amici di Lecco libera nel sapere che ci sono anche loro estimatori!!!

Una riflessione che non vuole essere polemica ma una semplice constatazione: in questo momento di grande confusione politica, dove non si capisce bene dove sia la destra o la sinistra, Appello è riuscito a mettere d’accordo Zamperini, De Capitani e Lecco libera, direi che non è certo un risultato da poco”.

Grazie per l’ospitalità”.

Luigina Perozzi

Una questione, quella dell’Isola Viscontea, sulla quale ha voluto dire la sua anche il consigliere regionale Mauro Piazza, che ha lodato all’iniziativa di Appello per Lecco.

“La vicenda dell’Isola Viscontea qualche interrogativo lo pone. Eccome.

I fatti sono lì da vedere, non servono perizie. Un’associazione che sa il fatto suo è riuscita, con il solo utilizzo di volontariato e buona volontà, a rimettere nella disponibilità della città di Lecco un luogo incantevole, per anni abbandonato al degrado, all’incuria e alla rassegnazione delle tante “occasioni perdute”. Certo, l’amico Corrado Valsecchi, che si schermisce del titolo di “portavoce” pur essendo nei fatti il vero “fiato” della scommessa, è uomo di relazioni estese e di collaudata navigazione politica, che sa dosare gli alambicchi del consenso e del ritorno elettorale, cosa che certamente ha fatto gioco e ha contribuito.

Ma il senso non cambia di una virgola, anzi.

Oggi pare che il tutto rischi di naufragare per le solite pastoie burocratiche che avvinghiano qualsiasi iniziativa, persino quelle dove il ritorno è principalmente collettivo e civico. Non si può ristrutturare l’immobile cadente. E niente da fare per il ponte, essenziale per la fruibilità. Io invito a salire sull’Isola per vedere di cosa stiamo parlando. O semplicemente a passare a bordo Adda per trovare quale mai possa essere il motivo che induce ad vietare un ponte (per giunta retrattile!) in quel punto del fiume.

Siamo, a mio modo di vedere, davanti all’ennesimo sfregio del buon senso, quell’ingrediente di cui sempre più avvertiamo la mancanza nella vita del nostro Paese.

Il “non si fa”, l’idea di una diffusa paralisi, il timore che ci sia sempre un modo per fermare le cose, la percezione di una ragnatela che fa guardare ogni volontà di cambiamento come ad un tentativo a vuoto, sempre accompagnato da scetticismo, quando non disillusione. Ecco, aggrava tutto ciò il fatto che qui ad essere coinvolta è un’iniziativa di volontariato, una manifestazione di attaccamento civico, un sentimento sempre più flebile che sarebbe al contrario bisognoso di ogni incentivazione.

La grave difficoltà in cui versiamo, economica e sociale, avrà invece sempre più bisogno di “iniziative dal basso”, che potrebbero aiutare a capire le ragioni di fondo del civismo, della comunità, della politica – e per riattivarle in contrasto al qualunquismo che ci fa chiudere nei nostri problemi, fermandoci alla denuncia di tutto e di tutti come colpevoli di quanto accade.

Giulio Boscagli, commentando con me l’iniziativa che ha visto alcuni cittadini mettere mano al portafogli per l’acquisto di libri per la Biblioteca Pozzoli, ha colto proprio in questo tratto di “risposta spontanea” una delle possibili prossime articolazioni della società, anche nei termini di una sfida. Non tasse – lì la misura è colma – ma stimoli a contribuire per la cosa di tutti, a riscoprire un perimetro più ampio. Vogliamo iscrivere in questo anche l’iniziativa di quei giovani che fanno gratuitamente manutenzione in città durante la vacanze estive? Direi di sì, facciamolo, con soddisfazione.

E poi torniamo subito ad interrogarci su come smontare una mentalità ed un sistema che hanno ormai il sapore amaro dell’interdizione e del pantano. Un sistema anacronistico, quello del “governo ladro”, fatto più di burocrazie che di politica, che preferisce tutti scontenti piuttosto che tutti coinvolti”.

Mauro Piazza

In ultimo, in difesa dell’iniziativa di Appello per Lecco, è giunta anche la lettera di Luigi Bonacina, che trovate al link: Isola Viscontea: “No alle strumentazioni politiche e tecniche”