“Tagliare” il teatro? L’assessore replica: “Non è un lusso”

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LECCO – E’ finito al centro della discussione politica, a suo malgrado, visto che si parlava di tagli e non certo per lodarne l’importanza: è il Teatro della Società di Lecco che si è trovato nel mezzo delle critiche rivolte lunedì in Consiglio Comunale dai partiti di opposizione all’amministrazione, con la richiesta di ridurre la quota destinata dal bilancio previsionale 2013 all’attività culturale dello storico palazzo lecchese.

Oltre 562 mila euro è la cifra stanziata al teatro per il triennio 2013/2015, della quale circa 317 mila euro per l’anno in corso. Soldi di cui la minoranza avrebbe voluto che, almeno in parte, fossero spostati su servizi sociali e lavori pubblici: “Finanziamenti assurdi” li ha definiti il leghista Giulio De Capitani. Anche Giacomo Zamperini (FDI) aveva proposto di togliere 20 mila euro da quelle somme per ristabilire il bonus di 100 euro alle famiglie bisognose per l’acquisto di libri scolastici (vedi articolo).

L’assessore alla cultura, Michele Tavola, ha deciso però di scendere in campo e di difendere le scelte della Giunta: “Il teatro non è un lusso, non è un piacere per signore come volgarmente detto in Consiglio e nemmeno un’operazione trendy. Il teatro è uno strumento di crescita sociale e culturale”.

E se in tempi di crisi la cultura diventa sovente il bersaglio preferito delle forbici della Pubblica Amministrazione, l’assessore lascia intendere che difficilmente si sarebbe potuto tagliare di più: “Per pagare il cachet delle compagnie teatrali e realizzare sei rassegne, per un totale di 35 spettacoli, spendiamo 230 mila euro Siae compresa. Non è affatto scandaloso ed è una cifra ben inferiore agli anni passati. Oltretutto a fronte di questa spesa abbiamo introitato 100 mila euro”.

La vendita di abbonamenti e biglietti, come spiegato dall’assessore, negli ultimi anni avrebbe infatti conosciuto un aumento e gli spettacoli un maggiore apprezzamento da parte del pubblico: “C’è quasi sempre il tutto esaurito – sottolinea Tavola – A fronte dell’alta qualità degli eventi, il pubblico sta progressivamente crescendo e ringiovanendo”.

“Pretestuosa” è stata invece definita dall’assessore la contrapposizione tra teatro e scuola nella divisione delle risorse: “Sono comparti diversi ed è importante investire su entrambi, anche in questo momento di difficoltà”.