MILANO – Una mozione urgente presentata dal PDL in regione per scongiurare l’ipotesi di uno slittamento dei termini pensionistici per chi è stato ed è donatore di sangue.
Un problema non da poco, emerso con l’ultima riforma Fornero e che impedisce di conteggiare come utili ai fini pensionistici i giorni di permesso utilizzati per recarsi a donare, così come i permessi retribuiti per motivi familiari e lutto, il diritto allo studio, lo sciopero e i congedi parentali.
In Lombardia sono circa 250 mila i donatori, 15 mila solo in provincia di Lecco.
“La legge Fornero va immediatamente corretta – ha spiegato il consigliere regionale Mauro Piazza -Non è pensabile che i donatori di sangue, i quali offrono un servizio pubblico fondamentale ed insostituibile, debbano ‘recuperare’ un numero di giornate pari a quelle di assenza sul luogo di lavoro per la donazione di sangue ed emocomponenti o, nel caso in cui non vogliano o non possano compiere questa scelta, si vedano decurtare parte dell’assegno previdenziale previsto”.
La mozione presentata dal Popolo della Libertà verrà discussa nella prossima seduta di Consiglio Regionale prevista per la giornata di martedì. Da Roma non giungerebbero però segnali incoraggianti: il ministro del lavoro e delle Politiche Sociali, avrebbe infatti comunicato di aver richiesto all’Inps i dati necessari per valutare l’impatto economico-finanziario di una modifica legislativa, senza dare certezze in merito al superamento dell’attuale penalizzazione.
“La conseguenza grave – conclude Piazza – è che si avrà una diminuzione del numero di donatori attuali e futuri e questo metterebbe a rischio l’obiettivo nazionali dell’autosufficienza di sangue ed emocomponenti. Non dobbiamo scoraggiare i donatori, anzi, dovremmo incentivare la presenza e valorizzarne l’operato”

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