MILANO – Dare un’opportunità concreta a giovani meritevoli di effettuare un’esperienza formativa all’interno dell’amministrazione pubblica. È questo l’obiettivo del progetto di legge predisposto e sottoscritto all’unanimità dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, che prevede l’istituzione di 35 borse di studio annuali, destinate ai giovani neolaureati che hanno discusso una tesi di laurea su tematiche istituzionali riguardanti l’ente Regione o su un argomento relativo alla realtà lombarda.
“Premiare il merito e valorizzare il talento dei giovani – spiega il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo che, già in occasione dell’approvazione della legge sul taglio ai costi della politica, aveva lanciato la proposta –. Con questa iniziativa il Consiglio regionale vuole aprire le porte dell’istituzione a neolaureati per offrire loro la possibilità di un’esperienza professionale all’interno della nostra istituzione. Ho proposto questa iniziativa perché credo che dare un’opportunità a giovani brillanti e meritevoli sia in questo momento un’assoluta priorità”.
“L’iniziativa è molto importante –ha aggiunto il Vice Presidente Fabrizio Cecchetti (Lega Nord)-. Per la prima volta il Consiglio regionale apre alla formazione investendo direttamente fra i giovani lombardi che frequentano le nostre Università . In questo modo nel nostro parlamento regionale avremo nuove energie che contribuiranno ad arricchire il lavoro di analisi e ricerca degli uffici e che, in futuro, saranno un valore aggiunto per il territorio lombardo”.
“La decisione dell’Ufficio di Presidenza di istituire delle borse di studio per tirocini e attività di ricerca è il risultato di un lavoro comune volto a sviluppare un legame più stretto tra scuola e lavoro –sottolinea la Vice Presidente Sara Valmaggi (PD)-, e volto a far crescere professionalità ed esperienze e a far meglio comprendere la complessità e l’importanza delle politiche pubbliche regionali. La discussione e la decisione definitiva ora spetta al Consiglio”.
Le borse di studio saranno finanziate con i risparmi di spesa derivanti dalla riduzione dei cosiddetti costi della politica. Il progetto di legge prevede che le borse di studio sono concesse per lo svolgimento di progetti di tirocinio pratico della durata di un anno presso il Consiglio regionale “ai fini dell’acquisizione di conoscenze ed esperienze nel campo della pubblica amministrazione e, in particolare, dell’attività della Regione”. Ai fini dell’ammissione ai bandi di selezione emanati dal Consiglio regionale, requisiti indispensabili sono il possesso del diploma di laurea conseguito da non più di 12 mesi con una votazione non inferiore al 90% del punteggio massimo attribuibile e età non superiore ai 30 anni.
Il progetto di legge include anche la possibilità di finanziare “tirocini curriculari” attivati dalle Università, con cui il Consiglio regionale stipula apposite convenzioni: il numero e le aree di svolgimento di questi tirocini sono definiti dall’Ufficio di Presidenza nella programmazione annuale.
Le borse di studio per attività di ricerca fanno capo infine a Eupolis e sono fruite presso il Consiglio regionale sulla base di una convenzione con l’istituto regionale di ricerca.
“In sede di discussione in Ufficio di Presidenza -ha dichiarato il Consigliere Segretario Daniela Maroni (Maroni Presidente)- ho voluto che venisse posta attenzione anche agli studenti con diverse abilità affinchè potessero partecipare a questi bandi, consapevole che non è certo una disabilità fisica che può estrometterli da questa occasione. Plaudo con piacere a questa iniziativa, anche perché la parte economica è garantita dal risparmio che abbiamo ottenuto grazie alla riduzione dei costi della politica”.
“Abbiamo trovato una sintesi in Ufficio di Presidenza su un testo che dà seguito a una delibera consiliare –commenta il Consiglio Segretario Eugenio Casalino (M5Stelle)-: mi sono personalmente adoperato per abbassare il numero massimo di borse di studio da 50 a 35 sin da questa prima formulazione del testo di legge, che andrà ora all’esame della Commissione competente”.